TORINO INTER IAGO FALQUE / Iago Falque ha fatto il punto sul suo momento con la maglia del Torino e sulla sua carriera. Il calciatore ha rilasciato un alunga intervista alla 'Gazzetta dello Sport': “Il calcio ti mette dove meriti. Io qui ho trovato la mia dimensione e dopo una carriera un po’ complicata, una squadra diversa ogni anno, ora vorrei fermarmi al Torino. E se vedo il Barcellona in tv non mi viene da pensare che avrei potuto essere lì. Luis Enrique mi disse che nel Barça B non c’era spazio per me, così parlai con altri club. Dopo un mese ci ripensò, ma a quel punto avevo deciso di cercare fortuna alla Juve“.
ITALIA – “Qui il calcio si vive più caldo che in Spagna. Qualche sera fa, per esempio, ero al ristorante e davano una partita in tv, non ricordo quale: quando alla fine hanno dato un rigore per 4 minuti i camerieri hanno smesso di servire a tavola, finché non lo hanno battuto. Che partita era? Forse Juve-Milan. Ma io non parlo mai degli arbitri!”.
GLI ALLENATORI – “Tutti ti fanno crescere. Ma Gasperini di più. E Garcia alla Roma mi ha dato fiducia anche se avevo problemi al ginocchio. Rimpiango di non averlo potuto aiutare io negli ultimi due mesi”.
INTER – “Sappiamo che stanno bene, ma più che preoccupati siamo attenti. In casa facciamo grandi cose, ne abbiamo persa una sola, con la Juve, e solo negli ultimi minuti. Sento che può essere la partita della svolta per chiudere al meglio dopo un periodo un po’ così. Loro forza? I giocatori che ha là davanti, ma pure dietro. Una rosa fortissima che non sta lottando per lo scudetto solo perché ha iniziato male la stagione. La prossima sarà lì a giocarselo con Juve, Roma e Napoli. Chi gli toglierei? A me piace tanto Candreva, ma siccome Icardi è quello che fa i gol, dico Icardi. Pronostico? Due a uno per il Toro. Ma il secondo gol lo segno io”.
IL DUELLO – “Belotti o Icardi? Sono due attaccanti diversi, forti tutti e due. Icardi è molto bravo, Belotti però è un po’ meglio: lo dicono i numeri. Classifica cannonieri? Tutti al Toro lo aiutiamo, ma Belotti è uno che si aiuta da solo, che sa crearsi le occasioni. Lo vedo tranquillo, perciò dico che ce la farà: 22 reti sono tante anche se il campionato finisse ora”.
SUPERGA – “A me piace conoscere i posti dove vado e a Torino quello è un posto importante. E' un pezzo di storia del calcio, al di là della squadra in cui giochi. Anche alla Benfica Cup quest’estate si sentiva che era successo qualcosa, di tragico, è vero, ma è bello che resti nel sentimento della gente. Il brutto del calcio è che non c’è memoria. Qui è diverso”.
M.D.A.
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