MILAN MONTELLA / Vincenzo Montella, allenatore del Milan, si è raccontato in una lunga intervista. Il tecnico è partito dalla gara odierna vinta contro il Crotone per poi parlare delle ultime news Milan. Inevitabile un passaggio sulla proprietà cinese, che potrebbe insediarsi prima del calciomercato invernale: “Oggi ce l'abbiamo fatta, mi diverto molto in questa nuova professione che mi impegna molto – le sue parole a 'Che tempo che fa' – Riguardare il gol di Locatelli mi ha emozionato quasi quanto i miei. E' un ragazzino che sta facendo molto bene. Lui e Donnarumma sono vicini all'età di mio figlio Alessio. Io sono cresciuto col Milan di van Basten e Sacchi. Il mio sogno da piccolino era giocare nel Milan perché ero innamorato di quella squadra. La passione me l'ha trasmetssa mio fratello”.
BERLUSCONI – “Il progetto giovani è stato voluto dal presidente. La prima volta che ho visto Berlusconi mi ha fatto la formazione del Milan ed erano tutti italiani: è molto compettente di calcio e mi fa piacere parlare di cose tecniche perché vedo che ne capisce tanto”.
I CINESI – “Affare vicino con la proprietà cinese? Così sembra, io ne so quanto voi. Galliani sta dimostrando di saper soffrire e gioire insieme alla squadra”.
GLI INIZI – “Ho iniziato da portiere, per fortuna la statura non mi ha aiutato e sono diventato attaccante. Mio padre non ha mai visto dal vivo una mia gara di calcio, mi ha sempre distolto da questo sogno perché è più pratico”.
LA PRIMAVERA – “Nella primavera rossonera c'era una bella organizzazione, ma si risconoscevano dei ragazzi che non erano sereni per le pressioni dei genitori. Io dicevo loro che dovevano educare i loro genitori. Ho allenato i giovanissimi, ai quali ho regalato un libro di Coelho per fargli capire diverse cose”.
CALCIO ODIERNO – “Nella società di oggi il calcio, e non solo, può aumentare le illusioni. Non c'è voglia di informarsi e crescere passo dopo passo, non c'è voglia di saper aspettare con sacrificio e pazienza”.
LA SAMPDORIA – “C'è un legame e un affetto particolare con la Samp. Ferrero ha insistito molto per avermi: io ebbi molta pazienza in quella settimana. Non so se alla lunga si sia pentito perché abbiamo avuto una stagione non felice anche se ci siamo salvati. Io mi aspettavo di più da me stesso e forse anche lui da me”.
LA PROFESSIONE – “Mentre alleno penso a stare attento affiché tutto vada secondo quanto ho preparato. Devo dare indicazioni secondo quello che potrà accadere nella prossima partita. E' un lavoro duro mentalmente, ti stanca anche più rispetto a quando eri calciatore. Quando i calciatori si lamentano con me li capisco. Da calciatore ho avuto una carriera in contrasto coi miei allenatori”.
PAROLE DI MOURINHO – “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio? E' la pura verità. Sono tanti gli aspetti da sapere. A fine carriera mi sono iscritto a 'Scienze Motorie' ma non ho avuto più il tempo di concludere gli studi”.
LA ROMA – “La Roma è una società che mi ha dato tanto. Quando gioco contro ex squadre mi auguro che i miei amici in quelle squadre si comportino bene e mi facciano vincere (ride, ndr)”.
OBIETTIVI – “Sembra retorica, ma per raggiungere successi nel calcio e nella vita bisogna pensare al proprio percorso senza concentrarsi sugli altri. Dietro abbiamo club forti come il Napoli, la Fiorentina, la sorpresa Atalanta”.
M.D.A.
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