JUVENTUS ATALANTA GASPERINI / L'Atalanta continua a stupire la serie A. Trovata convinzione nei propri mezzi, a partire dalla gara vinta contro il Napoli, il gruppo orobico non si è più fermato, presentandosi a Torino con cinque punti di distacco dalla capolista Juventus. Intervistato da 'Tuttosport', il tecnico Gasperini ha parlato del momento della sua squadra e della sfida che l'attende allo 'Stadium': “Dopo la sconfitta in casa contro il Palermo ero quasi fuori. E' stata però la gara che mi ha fatto rompere gli indugi. A quel punto volevo dare un segnale, che facesse capire che ero venuto perché mi era stato chiesto un certo tipo di progetto. Dovevo metterlo in pratica. Contro il Crotone c'era Petagna titolare e poi è toccato a Conti, Caldara e Gagliardini”.
25 PUNTI – “Un risultato eclatante. Se si sta sul pezzo per tanto tempo non si tratta di un caso. Lo stesso vale per la Coppa. Si tratta di punti meritati. C'era bisogno di un rodaggio. La squadra veniva da un girone di ritorno con 14 gare senza vittorie, dunque qualche residuo mentale c'era”.
LEICESTER – “L'unica cosa che ci unisce è il fattore sorpresa, poi siamo diversissimi. Sono una squadra matura e costruita con gente comprata ovunque. Giocano in maniera diversa e hanno altre disponibilità economiche”.
JUVENTUS – “Loro sono più forti di tutti ma vedo che si tenta di farla passare come una gara alal pari. Si possono avere brutte giornate ma sono primi in Italia e in Champions. C'è però curiosità di confrontarsi con questi mostri. Genoa? E' stata una gara nata in un certo modo, dal gol segnato subito alle cose che vanno tutte per il verso giusto. Se potessi togliere qualcuno alla Juve per questa sfida direi Buffon. Senza di lui sarebbe un'altra gara”.
CALDARA-KESSIE – “Di certo sono pronti per il salto ma li terrei volentieri ancora un anno. Sono molto più pronti di altri che ho visto in alcune big. Sarà il presidente a decidere. Capisco l'aspetto economico ma non si fa calcio senza essere tifosi della squadra e della città”.
PRESIDENTI – “Con Preziosi i problemi si sono verificati quando tra noi si è messo di mezzo qualcun'altro. Juve? Sono stato vicino al Torino. C'era sintonia con Cairo e Petrachi e sarebbe stata una sfida che mi sarebbe piaciuto affrontare. Forse però avere un terzo di vita bianconero è stato il freno più grosso”.
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