Calcio, da Rossi a Suso: le ‘promesse’ scaramantiche di calciatori e allenatori

Irureta fece il cammino di Santiago de Compostela, Guidolin in cima al monte in bicicletta

CALCIO ROSSI SUSO PROMESSE CALCIATORI ALLENATORI / MILANO – “Se segno una doppietta al derby torno a casa piedi”. Doppietta è stata, ma la promessa non l'ha mantenuta: “Perché era valida solo in caso di vittoria” si corregge nel post-partita. Suso, attaccante del Milan, è solo l'ultimo di una lunga serie di casi di calciatori e allenatori che in vista di una partita molto sentita o fissando un obiettivo importante hanno fatto delle 'promesse' pubbliche di ogni tipo.

Nel 2006 fu Delio Rossi, che ai tempi allenava la Lazio, a tuffarsi nella fontana del Gianicolo come da promessa dopo aver vinto un derby. I tifosi milanisti, invece, ricorderanno loro malgrado il tecnico del Deportiva la Coruna, Irureta, che aveva promesso pellegrinaggio a Santiago di Compostela se avesse ribaltato il 4-1 dell'andata di Champions League. Mantenuta anche questa. Guidolin a Parma, dopo averlo anticipatamente annunciato in conferenza, portò la squadra in bici a Barbiano dopo aver raggiunto la salvezza, mentre purtroppo per i tifosi juventini Alvaro Morata non ha potuto mantener fede al suo impegno, visto che aveva dichiarato che sarebbe tornato a Torino a piedi in caso di vittoria della Champions League lo scorso anno a 'San Siro'. Infine una promessa particolare, quella di Carlo Mazzone, ai tempi alla guida del Brescia. L'Atalanta conduce la sfida per 3-0, poi i bresciani rimontano fino al 3-2. Mazzone, bersagliato dai tifosi bergamaschi, attacca: “Se facciamo il 3-3 vengo sotto la curva”. Arriva il 3-3, la corsa di Mazzone entra nella storia.

L.P.