SALUTE I 15 CIBI PERICOLOSI TAVOLA ITALIANI / ROMA – Allarme Coldiretti per le tavole degli italiani dove la presenza di cibi pericolosi d’importazione è sempre più massiccia. Si tratta di prodotti che arrivano da Paesi cosiddetti del Terzo Mondo, ma anche da Paesi avanzati dove le norme sono più lasche di quelle in vigore in Italia.
Una classifica che – sottolinea la Coldiretti – dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani (di cui 9,7 milioni regolarmente) che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri Paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell'India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese. I rischi sono rappresentati dall‘alta concentrazione di residui tossici, microtossine e diossine presenti in questi alimenti.
I 15 ALIMENTI DA TENER D’OCCHIO – Al primo posto ci sono le nocciole della Turchia a causa della presenza di aflatossine oltre il limite, per lo stesso motivo, al secondo posto si piazzano le arachidi di importazione cinese. Sul terzo gradino del podio c’è il peperoncino indiano, pericoloso a causa dell’alta concertazione di pesticidi. Nel tonno e nel pesce spada spagnoli, quarti classificati, sono stati registrati valori oltre i limiti di metalli pesanti, al quinto posto invece ci sono i fichi secchi e i peperoni provenienti dalla Turchia poiché nei campioni sono stati riscontrati livelli di aflatossine e pesticidi ben oltre la soglia consentita.
Al sesto posto ci sono i semi di sesamo dall’India per di tracce di salmonella, i pistacchi iraniani occupano la settima posizione, ottavo posto per le fragole e le olive coltivate in Egitto che, secondo le analisi, conterebbero tracce elevate di pesticidi. Chiudono la top ten i pistacchi statunitensi, noni, e il pangasio allevato in Vietnam, per la presenza di metalli pesanti.
“Si tratta di un flusso costante di arrivi tanto più inquietante se si considera il fatto che non sempre il consumatore può conoscere l'origine e quindi evitare l'acquisto. E in particolare questo avviene per le materie prime (come le nocciole) che finiscono nei prodotti trasformati dall'industria. Per questo, oltre ad auspicare controlli alle dogane sempre più rigorosi, per la Coldiretti, sarebbe auspicabile l'introduzione dell'etichetta di origine obbligatoria su tutti gli alimenti in commercio” sottoline Coldiretti e “rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall'estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri – ha spiegato il presidente Roberto Moncalvo – Questo permetterà anche di liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale”.
La top 15 e le motivazioni di Coldiretti:
1. Frutta secca proveniente dalla Turchia (nocciole): aflatossine oltre i limiti
2. Frutta secca proveniente dalla Cina (arachidi): aflatossine oltre i limiti
3. Erbe officinali e spezie dall’India (peperoncino): microbiologici/pesticidi oltre i limiti
4. Pesce proveniente dalla Spagna (tonno/pesce spada): metalli pesanti in eccesso
5. Frutta e verdura dalla Turchia (fichi secchi/peperoni): aflatossine e pesticidi oltre i limiti
6. Frutta secca proveniente dall’India (semi di sesamo): contaminazione salmonella
S.C.
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