EURO 2016 ITALIA CONTE FINLANDIA / VERONA – Ultimo test contro la Finlandia, poi la partenza destinazione Francia. Antonio Conte lancia l'Italia verso Euro 2016: “Voglio verificare se il lavoro svolto fin ora è stato assimilato, se i calciatori stanno recuperando. Un'amichevole importante, come tutte. Certo, questa è l'ultima prima dell'Europeo, quindi mi aspetto segnali in più – ha dichiarato il Ct azzurro in conferenza stampa – Ci arriviamo come avevamo preventivato. Abbiamo fatto un buon lavoro, l'idea di gioco sta coinvolgendo tutti, sta diventando interessante. Ci aspetta un impegno difficile, ma nessuno vuole tirarsi indietro. Contro la Finlandia non so se vedremo spettacolo, gli avversari hanno scelto un sistema molto difensivo, dovremo essere bravi a non farli ripartire. Al di là dei risultati mi interessa il riscontro di certi principi su cui abbiamo puntato”.
FORMAZIONE – “Ci saranno dei cambiamenti in formazione, ma non tantissimi. Non si può passare da un sistema di gioco all'altro, questa è improvvisazione. E così l'Italia sarebbe una selezione e non una squadra. Noi siamo squadra, quello che conta, al di là dei numeri, è l'atteggiamento: è importante essere aggressivi, intensi. I numeri sono freddi, non parlano”.
CONDIZIONE – “Abbiamo fatto un lavoro sull'aspetto tattico, fisico e della mentalità. Inevitabile che qualcuno sia arrivato meglio, altri peggio, chi aveva infortuni, ci aveva giocato meno. Questi gironi servono per portare tutti i calciatori allo stesso livello. La voglia dei miei calciatori mi dà fiducia. Da qui in avanti sarà sempre più dura e bisognerà affrontare ogni situazione nel migliore dei modi”.
THIAGO MOTTA E ZAZA – “Thiago Motta sta bene e non c'è nessun problema. Diffidenza nei suoi confronti perché è oriundo? Per me è italiano a tutti gli effetti, così come Eder. Le critiche fanno parte del gioco, sono nel calcio da trent'anni, è inevitabile che si crei qualcosa per parlare, è il chiacchiericcio da bar fatto per divertimento. Zaza troppo 'agonista'? Voglio che lui sia così. E' il primo a cui chiediamo di pressare. Deve stare attento, ma non sarò io a fermare il suo impeto. Ha la passione della palla e sa dare fastidio agli avversari. Uno come lui galvanizza tutta la squadra”.
ADDIO NAZIONALE – “Quando ho lasciato Coverciano ho avuto un pizzico di nostalgia. Sono uno che si affeziona alle situazioni: è vero, cambio paese, ma una parte di me resterà sempre dove sono stato in precedenza. Se ringrazio la Nazionale? Sì, come tutte le squadre di club dove sono stato. Ciò che ho sempre promesso è la passione, mi si può rimproverare tutto ma non che non cerchi di dare il massimo. Non giocavamo a Verona con l'Italia dal 1989, speriamo di passare una grande serata”.
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