JUVENTUS BARCELLONA NEDVED / TORINO – Cresce l'attesa per la finalissima di Champions League tra Juventus e Barcellona, in programma il prossimo 6 giugno a Berlino. I bianconeri sono pronti a vendere cara la pelle alla corazzata blaugrana, favorita della vigilia e con un tridente in avanti da far paura. Pavel Nedved, per le news Juventus, analizza la supersfida che assegnerà il presigioso trofeo continentale: “Una squadra che può schierare Messi, Neymar e Suarez parte da 2-0 ogni partita. Loro hanno un attacco fenomenale, ma la nostra difesa non è da meno – ha dichiarato il dirigente bianconero a 'Tuttosport' – E comunque tutti possono essere fermati, anche Messi che è di un altro pianeta”.
ARMI JUVE – “Come si batte il Barcellona? Aspettarli dietro sarebbe significherebbe prendere un gol prima o poi, loro sono abituati a quella situazione e la sanno gestire molto bene. Dobbiamo cercare di dare loro fastidio con i nostri attaccanti: dobbiamo aggredirli e giocarci le nostre chance. E' una partita secca e la forma fisica giocherà un ruolo determinante nella partita”.
TRIDENTE ATOMICO – “Cosa volete che vi dica di Messi che non è stato già detto? Ha vinto il Pallone d'Oro quattro volte! Neymar? Diventerà uno dei più grandi brasiliani di tutti i tempi, a 23 anni ha già segnato oltre 50 reti a livello internazionale. E Suarez, poi, si è amalgamato benissimo con Messi e Neymar: ha una capacità di tiro semplicemente incredibile”.
BLAUGRANA FAVORITI – “Sono superstizioso e quindi dico che il Barça è strafavorito! Ma attenzione, tutti si aspettano la loro vittoria e questo metterà loro una pressione incredibile. Io credo che noi abbiamo le nostre chance: è una aprtita secca, nella quale la forma fisica di quel particolare momento inciderà in modo sostanziale sul risultato. Dopo aver battuto il Real la fiducia in noi stessi è cresciuta: non andremo a Berlino solo per partecipare alla finale. Non è una cosa da Juve”.
FINALE DA DIRIGENTE – “Mi emoziono più adesso di quanto ero un giocatore. Adesso ho maggiore consapevolezza delle reponsabilità che ho e vedo il club nella sua interezza. Prima avevo delle responsbailità limitate e le dividevo con i miei compagni. Questa finale, adesso, per me vale moltissimo”.
ICONA BUFFON – “Se ti ritiri, deve ritirarti per sempre. Io non potevo andare oltre. Con Buffon è diverso: lui è un fenomeno. Sono contento possa rigiocare una finale dopo la beffa di Manchester. E' il più grande portiere che ci sia stato nella storia moderna e gli manca solo quella Coppa, la deve alzare lui. Avete visto come ha fatto a Madrid: il modo con cui ha motivato la squadra e l'ha spinta alla finale”.
CRESCITA JUVE – Una 'Vecchia Signora' in costante ascesa, come confermano gli ultimi movimenti in sede di calciomercato e il 'colpo' Dybala: “La Juventus continua a cresecre, in questi cinque anni abbiamo riportato la squadra ai vertici de calcio italiano, che ora dominiamo. A livello europe ci sono ancora quattro o cinque squadre più forti di noi, ma abbiamo appena inziiato a lavorare per colmare quel divario”.
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