JUVENTUS BORUSSIA DORTMUND RICKEN / TORINO – Nella finale di Champions League del 1997 fu decisivo, e Lars Ricken ha ricordato quella sfida tra Juventus e Borussia Dortmund in un'intervista a 'La Gazzetta Sportiva': “Non ero felice della panchina. Avevo segnato gol decisivi contro United e Auxerre ed eravamo in finale anche grazie a me. Ma aspettare mi è servito: per 70’ ho osservato Peruzzi, era sempre fuori area. Così mi sono detto: 'Lars, appena entri, tira subito'. L’ho fatto al primo pallone”.
DIFFERENZE – “All’epoca eravamo una squadra molto esperta, formata da 30enni come Kohler, Sammer, Reuter, Möller. Io ero l’unico ragazzino. Oggi siamo più giovani, ma con energia e disciplina. Restando fedeli alla nostra identità di gioco, possiamo ancora battere chiunque. Si chiami Juve o Bayern.
PIRLO – “C’è da temere sempre una squadra italiana: con voi sono partite dure e fisiche. Questa Juve è molto forte e sono contento di poter vedere ancora Pirlo, uno dei più grandi degli ultimi anni. È sconvolgente pensare a lui e Buffon: riescono a giocare a livelli altissimi nonostante le fatiche, mentali e fisiche, del mestiere”.
A.C.
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