CALCIOMERCATO FIORENTINA INTERVISTA ANDREA DELLA VALLE CORRIERE DELLO SPORT / FIRENZE – Il patron della Fiorentina Andrea Della Valle ha concesso una lunga intervista al 'Corriere dello Sport' nel corso della quale ha fatto il punto sul calciomercato Fiorentina che verrà a gennaio e giugno. Ve ne riportiamo alcuni estratti:
INVESTIMENTI – “Mi viene da ridere quando sento dire o leggo che noi non investiamo abbastanza per il calciomercato. Io ho appena autorizzato un nostro intervento economico per gennaio e un altro uguale in primavera. Il sogno è quello di arrivare all’autofinanziamento. Oggi non è possibile, non prima di aver realizzato lo stadio. Ma ce la faremo”.
NUOVO STADIO – “Speriamo che la candidatura alle Olimpiadi ci dia una mano. Se ci danno il via libera, e ora sono ottimista, in quattro anni ce la possiamo fare”.
BILANCIO – “Abbiamo fatto dei sacrifici, ma non siamo certo soddisfatti: abbiamo una rosa troppo grande e i costi vanno oltre le previsioni. Toccherà a Pradè e Macia sfoltirla, d’accordo ovviamente con il nostro allenatore Montella che deve essere ancor più coinvolto. Acquisti? Prima i rinnovi dei contratti, poi lo sfoltimento della rosa e eventualmente qualche 'ritocchino', qualche operazione di scambio. Nuovi dirigenti? C’è chi se la canta da solo. Non ho parlato con nessuno né intendo farlo”.
NETO E ALTRI RINNOVI – “Ho visto Neto sfuggente. Il 2 o il 3 gennaio arriverà a Firenze suo padre e quello sarà il momento decisivo. Io adesso non sono più così ottimista. Sono ferito perché Montella e io abbiamo creduto in Neto quando tutti ci dicevano di cederlo. Mi aspettavo maggiore riconoscenza ma aspettiamo per dire l'ultima parola. Se Neto non dovesse firmare il rinnovo del contratto non potremmo che pensare di cederlo e di dare la titolarità da subito a Tatarusanu. Per Aquilani il problema è solo di durata, per la cifra invece ci siamo. Per Pizarro dovremo aspettare primavera e sentire quali sono le sue intenzioni. Pasqual credo che resti, è legato a noi. Con Babacar cercheremo subito un accordo”.
GIUSEPPE ROSSI – “In questi giorni l’ho guardato negli occhi e ho visto autentico furore. Il 29 farà l’ultimo controllo e poi via. Lui è capace di lavorare otto ore al giorno senza fiatare”.
S.D.
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