GENOA PALERMO ESCLUSIVO JURIC ITALIA CROZIA / PALERMO – La dodicesima giornata di campionato sarà chiusa dal posticipo tra Genoa e Palermo. Al 'Ferraris' si affronteranno due delle formazioni più in forma del campionato, che hanno dato una svolta al loro torneo nelle ultime uscite. Ai microfoni di Calciomercato.it Ivan Juric ex centrocampista dei liguri con un passato anche da allenatore in seconda dei rosanero, presenta così l'impegno tra le sue due ex squadre: “Mi aspetto una partita giocata ad alti ritmi e con tanto spettacolo. Si affrontano due squadre che hanno espresso una qualità di gioco molto alta in queste prime giornate di campionato e che hanno dato vita spesso a partite molto spettacolari. Il Genoa giocando in casa ha sicuramente un piccolo vantaggio sul Palermo, ma occhio alla formazione di Iachini e soprattuto a quanto potrebbe fare Dybala“.
Vede delle analogie tra questa squadra e quella nella quale giocava lei?
“Il Genoa di quest'anno è una squadra molto organizzata che ha nel grande feeling tra i calciatori uno dei suoi punti di forza. Si tratta di un collettivo molto compatto e coeso dotato di grande forza e temperamento. Rispetto alla squadra nella quale ho giocato io forse questa ha meno qualità nei singoli, considerato che noi avevamo giocatori come Milito e Thiago Motta che potevano risolvere i problemi dell'intero gruppo anche nelle giornate più storte con le loro giocate”.
Quali obiettivi possono perseguire le due squadre?
“Questo è un campionato nel quale le grandi squadre faticano a decollare e a creare il vuoto in classifica. Per questo motivo credo che la posizione occupata dalla squadra adesso sia la più consona a quello che è il suo valore, soprattutto per il gioco espresso. Sono convinto che questo possa esser l'anno giusto per il ritorno in Europa del Genoa. Per quanto riguarda il Palermo sono dell'idea che la formazione di Iachini non avrà alcun problema a centrare la salvezza”.
Dybala protagonista. Stupito dall'argentino?
“Si vedeva già la qualità del giocatore fin dal suo arrivo in Italia, con delle difficoltà fisiologiche che lo hanno un po' limitato al suo primo anno in Italia. Paulo era molto giovane e veniva da un calcio completamente diverso da quello italiano e aveva soltanto bisogno di tempo per adattarsi alla sua nuova vita. E' un ragazzo di una intelligenza tattica al di fuori del comune soprattutto per la sua età, aspetto che gli permette di ricoprire tutti i ruoli del reparto avanzato”.
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Da croato come ha vissuto Croazia-Italia?
“Per quanto visto in campo si è trattato di un dominio della selezione di Kovac Quanto avvenuto poi sugli spalti è lo specchio di quanto sta avvenendo in Croazia. I problemi a livello sociale nel nostro paese sono molti, legati anche alla corruzione che contraddistingue gli alti poteri che lo guidano e quella di 'San Siro' è stata l'espressione del malessere avvertito dalla gente della mia terra. Resto comunque dell'idea che quello era il modo più sbagliato per manifestare il proprio disappunto”.
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