ITALIA CROAZIA CONTE SACCHI BOBAN / MILANO – Una vita in Italia ma il cuore sempre nella sua Croazia. Nessuno meglio di Zvonimir Boban può parlare della sfida di domenica tra le due Nazionali, fondamentale nella rincorsa ad Euro 2016. “Il calcio e la Nazionale croata non possono essere importanti né superiori all’Italia. Siamo reduci da un brutto Mondiale, ma non abbiamo fatto drammi: questa generazione può dare di più. Partita apertissima, da tre risultati: probabilmente finirà in pareggio. – spiega l'ex stella del Milan a 'La Gazzetta dello Sport' – Sotto il profilo tattico il calcio italiano ora è decadente, ma rimane punto d'arrivo calcistico grazie alla cultura del vivere e del pensare al pallone, alla passione enorme. Avete tradito arte e talento sviluppando, primi al mondo, concetti tattici e di gioco collettivo che sono stati portati all'esasperazione: così, senza lavoro individuale nei vivai, i talenti non sviluppano il loro potenziale negli anni formativi. Diventa dura produrre nuovi Totti e Del Piero, perciò passano quasi 15 anni da Pirlo a Verratti. Bisogna produrre giocatori, non risultati, almeno nei vivai”.
CONTE – “Il suo è il miglior 3-5-2 della storia. Lui è l'unico a non giocare 5-3-2. Solo che soffre rivali con esterni forti e cambio di campo. Le grandi non hanno problemi a farlo. Con il 3-5-2 non puoi essere dominante o fare tendenza. In Europa l'unica grande partita la Juve di Conte l'ha giocata con il Real passando al 4-3-3”.
SACCHI – “È stato il più grande rivoluzionario del calcio mondiale. Forse ripete gli stessi concetti, cosa un po' monotona, però sono i concetti base di ogni squadra di ogni società”.
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