CALCIOMERCATO RITORNI MANCINI INTER LIEDHOLM / ROMA – Roberto Mancini allena l'Inter, di nuovo. Quegli amori che fanno dei giri immensi e poi ritornano, come citava Galliani nella telenovela Kakà, sono cari al calcio: antesignano fu Nils Liedholm, che in quattro distinte occasioni disse sì alla sua Roma e al suo Milan. 'Il Barone' è una figura alle soglie del mito per giallorossi e rossoneri, che tra gli anni '69 e '80 (con uno 'stint' nel 1997 nella Capitale) è ciclicamente tornata con fortune alterne su due panchine che gli hanno regalato soddisfazioni.
Proprio questo è l'auspicio dei tifosi interisti, che con Mancini hanno vinto molto sui campi italiani. Questa formula è più cara ai cugini del Milan, che hanno visto tornare anche Sacchi e Capello (con quest'ultimo che si è concesso un bis vincente nel Real Madrid, quando mise Cassano alla porta). Ma in Italia il caso recente più celebre è quello di Zdenek Zeman, che è tornato alla Roma (dopo essere tornato a Foggia) non riuscendo però a reinstaurare Zemanlandia. Un buco nell'acqua che ha fatto rumore.
I ritorni, insomma, non sempre sono garanzia di successo: basti pensare a Marcello Lippi, che ha sì condotto la Juventus a più riprese, ma ha nel curriculum anche due Mondiali da Ct dell'Italia diametralmente opposti e per rendimento e per emozioni: da campione del mondo a estromesso ai gironi da Slovacchia, Nuova Zelanda e Paraguay. L'ultimo caso 'Nazionale' è quello di Dunga, che ci sta riprovando col Brasile e fin qui sta raccogliendo buoni risultati, risollevando la Seleçao dopo il fracasso Mondiale.
L'Inter, però, ha grandi esempi a cui guardare: su tutti José Mourinho, nome che da sé spinge i tifosi in una dimensione onirica. Lui è tornato al Chelsea, riprendendo da dove si era fermato: ad oggi ha tra le mani un giocattolo meraviglioso quanto potente. In Serie A è quasi riuscita un'impresa solo pochi mesi fa a Edy Reja, richiamato dalla Lazio dopo l'amore bruciante con Petkovic e capace di portare i biancocelesti alla soglia dell'Europa dopo un girone d'andata da retrocessione. Certo, poi c'è l'inarrivabile: Jupp Heynckes. Tra il 1987 e il 1991 allena il Bayern Monaco, quindi va in giro per il mondo. Torna nel 2011-13 e si ritira dalla carriera vincendo il Triplete. Roba che, a poter mettere la firma, sarebbe da farci un patto col diavolo. Pardon: col biscione.
TROFEI DEI RITORNI
Nils Liedholm-Milan: Zero nella prima esperienza (1963-66); 1 Scudetto (1977-79); Zero terza esperienza (1984-87).
Nils Liedholm-Roma: Zero nella prima esperienza (1973-77); 1 Scudetto, 3 Coppa Italia (1979-84); Zero terza e quarta esperienza (1987-89; 1996-97).
Arrigo Sacchi-Milan: 1 Scudetto, 1 Supercoppa italiana, 2 Coppa dei campioni, 2 Supercoppa UEFA, 2 Coppa Intercontinentale(1987-91); Zero nella seconda esperienza (1996-97).
Fabio Capello-Milan: Zero nella prima esperienza(1987); 5 Scudetto, 4 Supercoppa italiana, 1 Champions League, 1 Supercoppa UEFA (1991-96); Zero nella terza esperienza (1997-98).
Fabio Capello-Real Madrid: 1 Liga (1996-97); 1 Liga (2006-07).
Roberto Mancini-Inter: 3 Scudetto, 2 Coppa Italia, 2 Supercoppa italiana, (2004-08). E ora?
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