L'ALTRO CALCIO SERIE D SECONDA CATEGORIA ARBITRO TRIESTINA FERAZZOLI / ROMA – Il calcio è passione, a qualsiasi livello. Il mondo del pallone non è costituito solamente dalla ricca cornice degli scenari professionistici. La sublimazione di questo sport la si trova anche dalla Serie D in giù, dove di soldi ne girano pochi ma di storie interessanti ce ne sono a volontà. Nuovo appuntamento per la rubrica di Calciomercato.it alla scoperta di quello che abbiamo rinominato 'L’Altro Calcio', per dar visibilità anche a chi, mediaticamente, ne ha molta meno.
FOLLIA NELLA SECONDA CATEGORIA LECCESE – Il nostro appuntamento settimanale con il calcio dilettantistico parte da un episodio increscioso che mai avremmo voluto raccontare. Il teatro dei fatti è una gara di seconda categoria leccese tra Atletico Cavallino e Cutrofiano. Sul risultato di 2-1 per i padroni di casa l'arbitro, Luigi Rosato di Lecce (17 anni), ha decretato un calcio di rigore per gli ospiti. Una decisione, arrivata dopo un altro tiro dagli undici metri deciso nei confronti del Cutrofiano, che ha scatenato la follia dei presenti: i tifosi infatti hanno invaso il terreno di gioco aggredendo il direttore di gara con calci e pugni. La colluttazione avrebbe coinvolto anche dirigenti e giocatori e sarebbe continuata pure negli spogliatoi, con la partita inevitabilmente sospesa ed il giovane arbitro costretto a raggiungere l'ospedale Vito Fazzi di Lecce grazie all'intervento del 118. Sconcertanti le parole del presidente dell'Atletico Cavallino Rosario Fina, intervistato dal portale 'Solo Lecce': “L'arbitro secondo me ha sbagliato e doveva essere punito, sono stati pochi i due schiaffi che si è preso. Sono stati schiaffi diretti ma leggeri, potevano essere più forti. Se fosse capitato tra le mie mani l'avrei ammazzato“. Parole shock che hanno destato la reazione indignata del presidente del comitato regionale Puglia della Figc, Vito Tisci, che ha risposto così: “E' agghiacciante, non trovo altri aggettivi. Certa gente dovrebbe uscire dal mondo del calcio e non metterci più piede. Siamo costretti ad ascoltare dichiarazioni del genere invece di stemperare i toni. Mi auguro che il giudice sportivo opti per la massima pena suggerita dal referto dell'arbitro. Ci vuole una punizione esemplare”. Lo stesso Rosario Fina, successivamente, si è reso conto della gravità delle proprie affermazioni, scusandosi: “Sono pentito e chiedo scusa a tutti per quello che ho detto, specialmente all'arbitro. Posso assicurare che era solo un gioco fatto con amici e le frasi da me pronunciate non sono frutto delle mie convinzioni. So di aver sbagliato, anche se era tutto uno scherzo, e sono pronto ad accettare qualunque punizione mi verrà inflitta”.
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