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Italia, De Rossi: “Non esistono insostituibili. Costa Rica da temere”

Il centrocampista parla ai giornalisti dal ritiro di Mangaratiba

ITALIA CONFERENZA DE ROSSI / MANGARATIBA (Brasile) – Tornato ad allenarsi insieme al resto del gruppo dopo il problema alla cervicale accusato ieri, Daniele De Rossi parla oggi alla stampa: l'occasione per il centrocampista dell'Italia di fare il punto sulle sue condizioni fisiche in vista dell'impegno con il Costa Rica. Calciomercato.it ha seguito per voi le dichiarazioni dell'azzurro. 

INSOSTITUIBILE – “E' un concetto sbagliato, per me come per qualsiasi altro giocatore. Esistono almeno due o tre calciatori che possono fare il mio ruolo, magari con caratteristiche diverse. Questi titoli non mi interessano, penso solo al risultato e al campo”. 

PIRLO – “I mondiali sono manifestazioni che rimangono dentro per tutta la vita. Anche quello in Sudafrica, seppur negativo, me lo porto dietro. Dieci, dodici anni passati con lo stesso calciatore, dividendo la camera con lui ti toccano e ti rimangono dentro: pensare che l'ultima partita di questo Mondiale potrebbe essere anche l'ultima giocata insieme con Pirlo non mi lascia indifferente”. 

SOCIAL NETWORK – “Non ho social network pubblici per comunicare a livello pubblico. Mi aggiro in anonimo per comunicare e scherzare con la mia famiglia e i miei amici che sanno che sono io, ma non ho profili ufficiali con i quali comunicare con il pubblico: se devo dire qualcosa vengo in conferenza”. 

COSTA RICA – “Un pochino dobbiamo temerlo, una paura sana per una squadra che ha sorpreso tutti per il risultato contro l'Uruguay e ha mostrato individualità importanti. Poi giochiamo all'1 di pomeriggio con un clima che sarà più difficile per noi visto che loro sono abituati a queste temperature. Con la loro vittoria si eviterà il rischio di sottovalutarli. Non abbiamo visto la loro partita e vedremo i video nei prossimi giorni. Comunque sappiamo che difendono bene tutti insieme e poi in avanti hanno individualità importanti. Quello è il loro modo di giocare e credo lo ripeteranno contro di noi”. 

BELINELLI – “Amo molto il basket, lo guardo molto: sono contento per Belinelli. Io tifo sempre per gli italiani e mi piace legarmi alla mia nazione e vorrei che fosse così anche per la Nazionale di calcio. Gli faccio i complimenti, ha fatto la gavetta, ha girato molto: ha fatto un'impresa sportiva e un percorso umano importante, si tratta di una doppia vittoria per lui. Si è anche commosso e lo capisco”. 

POSIZIONE IN MEZZO AI CENTRALI – “Anche Thiago Motta può occupare questa posizione, magari con meno dinamicità ma con più eleganza. Certo non puoi chiedere questo a Pirlo o Verratti che hanno altre qualità. Thiago però è un mediano difensivo tra i più forti al mondo”. 

TIKI TAKA – “Ripetere il tiki taka della Spagna? Magari! È stata una delle cose belle che il calcio ci ha dato in questi ultimi anni. E' una scelta che dipende anche dalle caratteristiche dei calciatori ed è una cosa che diventa interessante anche per il clima: ho visto calciatori forti fisicamente come quelli del Belgio fare fatica con queste temperature”. 

OTTAVI DI FINALE – “Spero e sono convinto di raggiungere un virtuale passaggio del turno vincendo con il Costa Rica. Conquistando i tre punti metteremo una seria ipoteca sulla qualificazione”. 

GRUPPO UNITO – “Siamo un gruppo che gioca insieme da una vita. Il campionato ci toglie lucidità e ci mette uno contro l'altro: è normale che sia così, ma è altrettanto normale che in nazionale ci sia uniti. Qui lottiamo insieme: la Nazionale è importante. Non c'è da sotterrare chissà quale rancore, ma di giocare con un gruppo di amici”. 

BAMBINI – “Siamo stati accolti benissimo, c'è stata una cordialità unica. I bambini hanno un entusiasmo contaggioso e hanno trasmesso felicità anche a noi. L'unico problema è il clima ma non dipende da nessuno: per il resto si preannuncia il Mondiale più bello e gioioso di sempre, sperando non succedano altri scontri fuori”. 

ORARIO – “E' un problema più vicino di quanto pensiamo: non c'è bisogno di andare alla Fifa per vedere chi pensa di più agli introiti che alla salute dei calciatori o ai tifosi. In ITalia giochiamo alle nove di sera a Verona in pieno inverno. Lo scorso anno con il Giappone ci siamo quasi spaventati. Accettiamo questa cosa, fa caldo per noi come per gli altri, e andiamo avanti”.

MONDIALE – “Non esistono più squadre materasso: esistono tutte formazioni all'altezza, si sono organizzati tutti. A Italia '90 potevi trovare un Costa Rica con tutti calciatori che giocavano in patria, ora invece giocano in Europa. Il calcio è diventato più competitivo: si fanno più gol, ma le partite sono molte combattute e molto belle”. 

SQUADRE DA TEMERE – “Sicuramente l'Olanda visto quello che hanno fatto con la Spagna e sono privi anche di Strootman“. 

OBIETTIVI – “Parlare di dove arriverà l'Italia o qualsiasi altra squadra dopo solo una partita è sbagliato. La Spagna credo che farà bene anche se oggi sembra sia destinata al fallimento, mentre per chi ha vinto l'insidia è dietro l'angolo: spesso chi arriva in fondo zoppica all'inizio del torneo. Obiettivo minimo? Sarebbe mediocre dirlo. L'Italia deve cercare di arrivare almeno alla semifinali, poi dipende anche da chi incontri ai quarti: al Mondiale può succedere di tutto, però mi sembra mediocre fissare un obiettivo prima”. 

MANCANZA TIFOSI – “Stiamo bene così: quando si prepara un evento così importante, non mi piacciono gli allenamenti a porte aperte. Se riusciamo a preparare una partita in silenzio senza tifosi e giornalisti a me non dispiace. Lo scorso anno avevamo una cartolina fuori la stanza, però per allenarsi dovevi fare trenta quaranta chilometri con il pullman”. 

TOTTI – “Sono passate quattro-cinque generazioni di Roma durante la sua carriera e si è sempre trovato bene. Credo che qui avrebbe trovato qualcuno che lo avrebbe fare quello che è, cioè un fenomeno. Avrebbe tratto anche lui dei vantaggi da questo tipo di gioco e da questi calciatori”. 

TIME OUT – “Credo che possa essere accettato da entrambe le squadre. Poi per caratteristiche e per storia noi italiani soffriremo di più, ma farà caldo anche per loro”. 

PIRLO – “E' un esempio e l'affetto che riceve fuori dall'Italia è dovuto anche al suo comportamento fuori e dentro al campo. E' elegante, compassato, non simula: tutte cose che fanno apprezzare ancora di più un campione. Vuole vincere il Mondiale? Beh tutti lo vogliono vincere: sarebbe bello salutarsi da compagni con la Coppa in mano”.

ADDIO NAZIONALE – “Non ho date di scadenza, le prestazioni dicono che ho ancora margine per giocare bene in campo internazionale. Questa stagione sia con la roma che con la Nazionale mi dà ancora più convinzione. La Nazionale mi piace tantissimo e questa maglia me la tengo stretta”.  

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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