EDITORIALE MARCHETTI CALCIOMERCATO MILAN UNAI EMERY / MILANO – L'ultimo nome sembra essere quello giusto. Ma il Milan se vuole chiuderlo, lo deve fare in fretta. Perché libero, Unai Emery, non rimarrà a lungo. Ha appena conquistato l'Europa League con il Siviglia, il club rossonero lo ha contattato proprio il giorno dopo la vittoria. Per lasciarlo sereno e libero di preparare al meglio la gara e incrociando le dita: visto che presentare un allenatore vincente avrebbe tutt'altro sapore. I tifosi milanisti, una volta che Sky (con Peppe Di Stefano) ieri sera ha svelato questa nuova opportunità, si sono già innamorati della giacca con le toppe rosse che ha sfoderato nelle partite viste in tv.
Come mai l'allenatore del Siviglia è libero? Aveva firmato un rinnovo di contratto nel 2013 soltanto per una stagione. Poi, formalmente, nulla più. Se chiedeste a Monchi, direttore sportivo del Siviglia (peraltro ieri a Milano in occasione del WyScout forum) vi direbbe che Emery è sotto contratto e che se il Milan lo vuole deve pagare la clausola. Ma questo, almeno oggi, non sembra sia vero. Il rinnovo è stato annunciato, ma mai ufficializzato, ai primi di maggio. A Siviglia hanno avuto un finale di stagione abbastanza turbolento, vittoria di Europa League a parte. Insomma il Siviglia punterà su una sorta di vincolo morale, ma se Emery volesse firmare con il Milan non avrebbe nessuno strascico.
Tempistiche? Brevi, brevissime, altrimenti, com'è ovvio che sia, firmerebbe con il Siviglia. Appena dopo le elezioni, il tempo per salutare Seedorf e prenotare i voli e firmare i contratti. Emery ora al Siviglia guadagna circa un milione di euro netti a stagione, meno della metà di Seedorf. Anche per questo è più “appetibile”. E il costo relativamente basso suggerisce al Milan anche una linea su come salutare Clarence. Mentre prima si pensava ad una transazione o alla possibilità (remota) di convincere addirittura alle dimissioni l'allenatore rossonero, ora si potrebbe anche aspettare che Seedorf trovi una squadra e continuare a pagarlo mese dopo mese. Accollandosi insomma il rischio, scommettendo sul fatto che l'olandese trovi squadra, visto quanto comunque ha fatto nei suoi primi sei mesi da allenatore.
Per il momento dunque, tutti concentrati su Unai Emery. Un mix fra la novità di Garcia (dello scorso anno) e la grinta di Conte. Uno che se non corri in allenamento non giochi. Uno che guarda ore e ore di video. Uno a cui affidare un progetto. La pista spagnola si è aperta. In un modo o nell'altro si chiuderà entro pochi giorni.
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