BOATENG RAZZISMO MILAN PRO PATRIA/ MILANO – In una lunga intervista concessa alla 'CNN' Kevin Prince Boateng è tornato a parlare dell'episodio di razzismo che ha colpito lui e i suoi compagni di squadra nel corso del match contro la Pro Patria: “Non mi importa di che partita si trattava – amichevole, campionato italiano o Champions League – l'avrei fatto ugualmente. Sono triste e arrabbiato perché non dovevo essere io a intervenire. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi sostengono, come Patrick Viera e Rio Ferdinand, in questa battaglia”.
BOATENG INTERROMBE IL MATCH – “Avevo detto all'arbitro che se fosse successo di nuovo non avrei più giocato ma lui mi disse di non preoccuparmi, ma io lo ero e molto. La decisione di non giocare più è stata presa all'improvviso. Ero arrabbiato e triste ma tutti si sono riuniti appoggiando la mia idea di non giocare”.
RABBIA – “Sono sorpreso che si deve ancora parlare di queste cose nel 2013. Non è la prima volta nella mia vita che sento queste cose, ma ho 25 anni e ora ne ho abbastanza di tutto questo. Dobbiamo fermarci e aprire gli occhi. Questo è razzismo al 100% e non ha nulla a che fare con il calcio e con la rivalità tra le squadre. Proprio per questo ho deciso di fermarmi”.
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