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Serie A, tempo di bilanci: le pagelle del 2012… ai tecnici

Calciomercato.it assegna voti agli allenatori delle nostre big e non solo

SERIE A BILANCIO 2012 ALLENATORI / ROMA – E' sempre difficile fare bilanci dell'anno solare in uno sport, come è il calcio, le cui stagioni si svolgono da agosto a maggio. Ma una panoramica in tal senso è spesso utilissima per comprendere meglio il rendimento di squadre, giocatori o allenatori nel lungo periodo. E proprio sugli allenatori si sofferma questa rubrica di Calciomercato.it. Vi proponiamo dunque le valutazioni dei principali tecnici del nostro calcio in questo anno pieno di colpi di scena.

CONTE 8,5 – Comincia il suo anno inseguendo il Milan, fa di tutto per non mollare quando si trova a -7 dai rossoneri. Il suo discorso alla squadra (“se vogliono vincere dovranno sputare sangue”) è decisivo per il morale e la convinzione dei giocatori juventini. Quando viene travolto dalle voci sul calcioscommesse, ad aprile, non si scoraggia e continua a pensare unicamente al tricolore, che arriva dopo un intero campionato portato a termine senza subire sconfitte. Stecca solo la finale di Coppa Italia contro il Napoli, ma proprio dai partenopei riparte in agosto vincendo la Supercoppa. Poi la squalifica, la sofferenza, ma la costruzione di una squadra forte, in tutto. Soprattutto nei suoi collaboratori più fidati, Alessio Carrera, che traghettano la squadra in grande stile fino al suo ritorno. Il girone di Champions è tutt'altro che banale, ma nonostante le critiche viene superato da testa di serie.

ALLEGRI 6,5 – Dopo la vittoria del campionato al suo primo anno al Milan, per Allegri iniziano i problemi. Nella stagione passata la sua squadra si è lasciata scappare lo scudetto sperperando il notevole vantaggio e è stata eliminata dalla Champions ai quarti di finale, complice la sfortuna di aver incontrato per due volte il Barcellona. Il mancato arrivo di Tevez (vedi il nostro speciale) e il flop Pato alcuni dei fattori decisivi per la stagione terminata senza titoli. In estate si avverano i peggiori incubi di tutti i tifosi rossoneri, e forse anche qualcosa in più. Vengono venduti Ibra e Thiago Silva, gli uomini più importanti, e alcuni storici pilastri della squadra decidono di smettere. Il Milan annuncia di voler ripartire dai giovani. La nuova stagione però comincia in maniera disastrosa a causa delle evidenti mancanze e dei cambiamenti enormi. In molti chiedono la sua testa, ma 'Acciughino', così lo chiamano nella sua Livorno, sta ripagando la fiducia societaria: nelle ultime partite si sono notati dei miglioramenti, anche se con la Roma si è rivisto il Milan di inizio stagione. Merito suo l'esplosione di El Shaarawy (e il fatto che tenga i piedi per terra). Se a centrocampo e in difesa mancano giocatori di qualità, la colpa certo non è sua…

STRAMACCIONI 7 – La carriera da allenatore per Andrea Stramaccioni inizia Il 26 marzo 2012 quando subentra a Claudio Ranieri in seguito alla sconfitta per 2-0 contro la Juventus. Dopo il pazzo debutto (vittoria per 5-4 contro il Genoa) il bilancio della sua prima (mezza) stagione all'Inter è di 5 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte che lo portano a raggiungere la sesta posizione in classifica e a qualificarsi per i preliminari diEuropa League. 'Strama' convince fin da subito Moratti e il pubblico interista, soprattutto dopo la vittoria nel derby per 4-2 e viene dunque riconfermato. La nuova stagione è caratterizzata da alti e bassi: dopo qualche risultato negativo nelle prime giornate l'Inter si rende protagonista di una serie di 10 vittorie consecutive tra campionato e Coppa, piegando addirittura gli imbattibili campioni d’Italia della Juventus. Poi inizia la crisi, propiziata anche da vari infortuni. Stramaccioni è giovane e ha talento, per far ripartire la marcia nerazzurra nel 2013 avrà bisogno però anche di qualche innesto sul mercato.

PETKOVIC 7,5 – Non era facile. Non era facile per niente. Arrivare a Roma, all'ombra di Zeman, prendere in mano una squadra, la Lazio, che per due anni ha sfiorato la Champions e riconfermarla nonostante soli due acquisti (e non due titolarissimi) ad alti livelli. Le prime amichevoli sembrano denotare una serie di problemi tale da far pensare addirittura ad un campionato di bassa classifica. Ma quando la posta in palio si fa alta, il poliglotta di Sarajevo non fallisce. Perde contro il Napoli, ma vince tutti gli altri scontri diretti, e raggiunge il massimo con la rosa a disposizione. Il secondo posto dietro la Juve, tenuta a bada allo 'Stadium'. Anche per lui, il mercato potrebbe essere una manna per confermare questo voto di grande fiducia.

ZEMAN 7 – Il suo 2012 incomincia con lo spettacolo. Quello di Pescara, dell'Adriatico' in festa, di Immobile,Verratti Insigne. Di un campionato vinto con il suo inequivocabile stile. Tanto di cappello, il suo ritorno nel calcio che conta non poteva essere più trionfale. L'estate è sua, il ritorno alla Roma lo vede indiscusso protagonista del mondo giallorosso. Ma i risultati stentano ad arrivare. Si capisce subito che la squadra non lotterà per lo scudetto e le sconfitte casalinghe contro Bologna Udinese fanno molto male. Il tempo, però, gli rende almeno un po' di giustizia ed il processo da lui iniziato, porta a vittorie come quella sulla Milan. Il suo voto poteva essere superiore, ma la gestione di De Rossi (soprattutto) e Stekelenburg (deprezzato) lo stabilizzano sul 7.

MAZZARRI 6,5 – Il suo 2011 è da urlo, da 8. Ma non riesce a replicarlo. Il suo Napoli lo inizia uscendo dalla Champions contro il Chelsea nel peggior momento della stagione dei 'Blues', un'opportunità ghiottissima di entrare nella top 8 del calcio europeo svanisce così. Tutti si aspettano un miglioramento del cammino in campionato, dove raggiungere almeno il terzo posto era obiettivo fondamentale. Ma gli azzurri infine lo steccano, sbagliando partite clou nei momenti di crisi di Lazio Udinese, che non finiscono certo il campionato in volata. Nella prima parte di questa stagione la squadra va alla grande, ma non abbastanza da inseguire la Juventus (copmplice la penalizzazione). Forse chi sognava un Napoli tricolore aveva sopravvalutato la squadra.

Redazione

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