MILAN GATTUSO SION INTERVISTA / ROMA – Intervistato dal 'Guerin Sportivo' l'ex centrocampista del Milan Rino Gattuso ha fatto chiarezza sui motivi che lo hanno portato a lasciare l'Italia e ad accettare la corte del Sion. Ecco le dichiarazioni dell'ex azzurro, divise per argomento:
CUORE ROSSONERO – “Io amo il Milan. E' stato un sogno che è durato 13 anni. Mi considero un ultrà che ha avuto il privilegio pazzesco di alzare la Coppa dei Campioni, di vestire la fascia da capitano e di essere diventato il sesto milanista di ogni tempo per presenze in campo. Perché non sono più al Milan? Io ho un grandissimo rapporto con la società che ringrazierò sempre, ma volevo continuare a giocare. Mi hanno fatto sentire sì importante, ma in un ruolo diverso da quello che volevo io“.
ALLEGRI – “Io con Max ho un grande rapporto. Siamo stati compagni di squadra, abbiamo vinto uno scudetto insieme, ma quando senti certe parole fai fatica a digerirle. Io ho un carattere che mi ha fatto tanti errori, ma se sono anche riuscito a fare parecchie cose buone è sempre per via del mio carattere testardo e orgoglioso. Quando sento di essere un disturbo, prendo e vado. Lo faccio in famiglia, con chi mi vuole bene, figurarsi se c'è di mezzo il lavoro. Ho bisogno di sentire vibrare, di turbarmi per ciò che faccio. Questo non era più possibile e allora ho deciso di togliere il disturbo“.
ASSENZA – “Al Milan mi rimpiangono? Io non sono ancora andato via dal Milan. Lo sento dentro. In questi mesi ho evitato di andare in sede a salutare le persone cui voglio bene, ma l'ho fatto soltanto perché altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo sui giornali. Però sentire che si parla bene di me, che ci sono affetto e stima, mi fa capire che ho preso la decisione giusta e che vale la pena essere dei passionali sul lavoro”.
A.C.
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