Salvatore Bocchetti su Palermo e Serie A

L'ex giocatore del Genoa, in forza ai russi del Rubin Kazan, in esclusiva a Calciomercato.it

MERCATO PALERMO ESCLUSIVO BOCCHETTI / PALERMO – “In Russia ho passato tre anni molto belli, ma credo sia arrivato il momento di tornare in Italia. Tra circa un anno andrò in scadenza di contratto e anche se al momento non esistono degli scenari concreti, ho una grande voglia di fare il definitivo salto di qualità tornando a giocare nel mio paese”. Concetti chiari dunque quelli espressi dal difensore del Rubin Kazan Salvatore Bocchetti che, in un'intervista esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it, esprime tutta la sua voglia di tornare a giocare in Italia traguardo sfiorato in estate visti gli interessamenti di Juventus e Napoli.

Salvatore lei si vede dunque in Italia, campionato nel quale guida ancora la Juventus.

“I bianconeri sono ancora i favoriti alla vittoria finale, nonostante la sconfitta subita sabato dall'Inter. Seguo con grande interesse il campionato italiano, in particolar modo quello dello 'Juventus Stadium' è stato veramente un match molto bello. La squadra di Stramaccioni ha lanciato un messaggio importante, motivo per il qualesono convinto che quello di quest'anno potrà esser un torneo più interessante di quello della passata stagione”.

A decidere a Torino è stato soprattutto Milito, un giocatore che avrebbe fatto comodo allasquadra di Conte...

“Diego è veramente un grandissimo giocatore e non sono io a dirlo ma i numeri che ne accompagnano la sua carriera. Ho avuto il piacere di giocare con lui al Genoa e di incontrarlo da avversario, rimanendo sempre impressionato dalla grande capacità di andare a rete da parte di questo calciatore. Sotto questo aspetto lui è un vero e proprio 'assassino d'area di rigore'. Detto questo non so dire se Diego sarebbe stato il giocatore perfetto per la Juve, visti anche i risultati raggiunti nella passata stagione con gli attaccanti confermati anche per questa stagione”.

A proposito di punte però, Stephan El Shaarawy sembranon volersi più fermare.

“Lui aveva fatto vedere di esser un giocatore dalle grandi qualità fin dai tempi del Genoa, anche se in pochi o forse nessuno si sarebbero potuto immaginare una crescita di questo tipo da parte sua. Il caso di Stephan è comunque emblematico e deve far riflettere tutte le società del nostro torneo. Troppo spesso infatti quella di dare fiducia ai giovani è stata vista come la mossa della disperazione, per ovviare alla partenza di nomi altisonanti. Credo invece che quanto fatto da El Shaarawy debba convincere in via definitiva le nostre società sull'importanza di investire e puntare sui proprio giovani”.

Tra i club maggiormente orientati alla valorizzazione dei giovani c'è sicuramente il Palermo del suo ex allenatore Gasperini.

“Seguo sempre con molta attenzione le squadre guidate dai miei ex allenatori, aspetto che mi ha portato a seguire anche il Palermo di Gasperini. L'attuale classifica non rispecchia a mio avviso il reale valore della squadra, ma sono convinto che le doti del mister consentiranno al Palermo di risorgere”.

E se Gasperini dovesse chiamarla in aiuto per gennaio?

“Con lui ho passato due anni bellissimi al Genoa, motivo per il quale sarei orgoglioso di ricevere una sua chiamata per andare al Palermo. Ovviamente poi non dipenderebbe solo dalla mia volontà, ma vista la stima che ripongo nei suoi confronti sarei felice di tornare a lavorare con lui”.