Juventus-Napoli fra abitudini e riti propiziatori: tutte le manie dei due allenatori

La partita dell'anno porta con se' anche una curiosa caratteristica: e' la sfida fra i piu' scaramantici d'Italia

JUVENTUS NAPOLI SCARAMANZIA / TORINO – Dio solo sa quante ne stanno combinando senza il favor di telecamera, per propiziare una vittoria che cambierebbe la stagione di entrambe le squadre. Antonio Conte e Walter Mazzarri sono così, non è vero ma ci credo, anzi forse è anche vero e io ci credo ancora di più. La sfida fra i due allenatori rampanti della Serie A è fatta anche di tante piccole manie, riti propiziatori e scaramantici che mettono un po' di colore ad una partita che di colore, in verità, finora ne ha tantissimo. 'Tuttosport' ci svela questi piccoli vezzi scaramantici dei due tecnici. 

NIENTE STRETTA DI MANO – Forse la scambieranno nei corridoi dello stadio a fine partita, ma comunque Mazzarri e Conte non si stringeranno la mano prima di fine partita. E non solo per la squalifica dello juventino, che gli impedisce di mettere piede sul terreno di gioco. Anche qualora fosse stato in campo sarebbe andata llo stesso modo: Mazzarri si impone di non salutare l'avversario ad inizio gara, entrando per ultimo in campo e sedendosi in panchina. I convenevoli a dopo, prima è necessario vincere. Conte se ne farà una ragione, dalla tribuna se la sarebbe fatta comunque. 

DIAVOLO E ACQUA SANTA – L'acquasantiera di trapattoniana memoria ha scomodato paragoni irriverenti per Conte, che da par suo si giustifica con un “sono molto religioso”, al punto da baciare la boccetta ogni volta che può. Come il santino baciato più volte a Siena, segno di devozione ma soprattutto di superstizione, due cose che non vanno d'accordissimo fra loro. Tutta superstizione invece è stato il cambio di posto con Paratici a Genova, o la mania di non calpestare mai le righe del campo. E che dire dell'albergo per la trasferta: se l'anno prima si vince l'anno dopo si sceglie lo stesso hotel. Infine, un particolare curioso che in qualche modo lo accomuna con l'avversario: a Siena il venerdì Conte organizzava una serata sempre con gli stessi invitati, a Bari andava a cena con Matarrese, sempre lo stesso giorno. Mazzarri, comunque, non è da meno. 

FREDDO PROPIZIATORIO – Anche il tecnico del Napoli infatti ha un rito legato alla cena: quando si vince si va sempre in un ristorante a Pozzuoli, che visto quanto sta vincendo Mazzarri in questo periodo starà facendo sicuramente affari d'oro. In partita poi è tutto un mosaico di curiosità: prima del calcio d'inizio è immancabile la posizione da gladiatore, con le braccia incrociate e il cronometro in mano davanti alla panchina. Ma il vezzo del mister toscano che è rimasto nella storia è il più pazzo di tutti: quando si perde, che sia un'estate africana o un inverno russo, via la giacca e si resta in maniche di camicia. Sarà anche il famoso “non è vero”, ma gli allenatori di Napoli e Juve a quanto pare ci credono, anche fin troppo.