MILAN ALLEGRI LAVAGNA TATTICA / MILANO – Le pesanti cessioni estive, hanno impoverito il tasso tecnico del Milan, mortificandone anche personalità e certezze. Dopo due anni passati all'ombra dell'estro di Ibrahimovic, i rossoneri hanno avuto la necessità di ridare organizzazione al proprio gioco per trovare la via del gol.
ABIURA DEL 4-3-1-2 – E' da quasi un decennio che il Milan ha fatto del 4-3-1-2 (saltuariamente del 4-3-2-1) il proprio marchio di fabbrica. Ma la rosa a disposizione di Allegri non può schierarsi efficacemente con questa soluzione: il nuovo Milan ha bisogno di più gioco sulle fasce e più solidità nel mezzo. Ecco, allora, forzato dal traumatico inizio di stagione, il passaggio al 4-2-3-1.
PERNO BONERA – Bonera è il perno della nuova difesa rossonera. Schierato da centrale, si sta dimostrando pronto per le nuove responsabilità. All'ombra della sua leadership – dopo un tentativo interlocutorio con Acerbi – si sono alternate la potenza di Mexes e l'esplosività di Zapata. I terzini rossoneri, per la prima volta in un decennio, non sono più chiamati a occuparsi della fascia nell'interezza: Abate, Antonini e il sorprendente De Sciglio (che si sta disimpegnando anche sulla sinistra) possono ora contare sulla collaborazione e sulla protezione di un centrocampista alto, moltiplicando le combinazioni possibili sugli esterni.
MEDIANA SOLIDA – Il duo di mediani è chiamato a proteggere la difesa dalle incursioni centrali. De Jong è il titolare della fase 'recupero palloni'. Al suo fianco, però, si sta inserendo Montolivo (piuttosto che Ambrosini): l'ex viola, infatti, deve sopperire alle lacune dell'olandese in fase di palleggio, diventando fulcro nevralgico della manovra rossonera. L'importante è che garantisca anche lui copertura.
TRE TREQUARTISTI FINALIZZATORI – Allegri vuole un terzetto a supporto della punta in grado di concludere a rete. Boateng è il perno centrale: non è un vero assistman, ma un incursore e un finalizzatore. Sulle fasce giocano a destra Emanuelson, a sinistra El Shaarawy: evidente come Allegri voglia metterli in condizione di convergere e andare al tiro, più che di crossare.
PRIMA PUNTA ATIPICA – Senza il sostengo degli assist e dei cross dalla trequarti (nonostante i terzini possano spingere di più), è vita dura per Pazzini, attaccante d'area e finalizzatore classico. Ecco perché, di recente, Allegri ha preferito mettere Bojan al centro dell'attacco: lo spagnolo ama uscire dall'area. In questo modo può dialogare coi compagni e favorirne gli inesrimenti portando via un marcatore e innescando rapidi uno-due. Una prima punta atipica ma funzionale.
GLI ALTRI – Nocerino, grande protagonista della scorsa stagione, è un po' fuori dai giochi. E' stato provato come esterno, ma non ne ha il passo. Mentre pare un po' troppo 'leggero' per stare in mezzo. Robinho, compilci gli infortuni, si è visto poco. Può essere un utile alternativa nelle tre posizioni sulla trequarti. A patto che ci metta un po' più di cattiveria. Pato, infine. Perle sue caratteristiche potrebbe essere il centravanti di movimento ideale nel nuovo schema rossonero. Ma ci si può fidare della sua tenuta fisica?
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