EDITORIALE SUGONI MERCATO RIVOLUZIONARIO MILAN INTER / MILANO – Il coraggio di cambiare non è uno slogan. E l'emblema di questa strana – e rivoluzionaria – estate della Milano del calcio. Inter e Milan hanno fatto scelte precise, nette. Addio a tanti uomini del triplete per i nerazzurri (Thiago Motta a gennaio, poi Pandev, Cordoba, Lucio, Julio Cesar anche se non si sa dove andrà, magari Maicon e forse Sneijder). Addio, già che ci siamo, pure a quelli che non rientrano nell'idea di progetto di Stramaccioni, come Forlan e Pazzini. Dentro elementi con caratteristiche chiare: giovani e con ingaggi più sostenibili. Handanovic, Silvestre, Palacio e la lista non è certo finita. Paulinho è il prossimo che potrebbe arrivare, per Destro bisognerà lavorarci un po' ma la tentazione di riportarlo a casa è fortissima. Lucas un sogno che – dopo le parole di Moratti – oggi più di ieri può anche diventare realtà. I sogni dei tifosi del Milan invece in queste ore saranno finiti tutti nelle acque della Senna. Ma non deve essere così. Perché, anche se sembra strano, il sacrificio di Thiago e Ibra (in ordine di rimpianti rossoneri) servirà a fare una squadra più forte. Economicamente (170 milioni tra soldi incassati e quelli risparmiati sono un'enormità) e magari anche tecnicamente (e per questo bisognerà lavorare duro). Loro erano (fino all'ufficialità del trasferimento sono ancora) i simboli rossoneri del presente. Quelli del passato recente – Nesta, Gattuso, Seedorf, Inzaghi, Zambrotta – se ne erano andati poco prima. Una rivoluzione, negli uomini e nei costi (molto più leggeri). E se dovesse arrivare un'offerta interessante, la stessa strada la seguirà Robinho. Ma il Milan non andrà in frantumi. Potrà rinascerà dalle sue cessioni. Con un paio di campioni (Tevez e Rolando?) e magari tanti italiani. Astori e Ogbonna per la difesa sono più di un'idea, Dossena per la fascia sinistra una bella opportunità, Poli a centrocampo un'invitante tentazione di provare a fare uno sgarbo all'Inter – che ancora non ha l'accordo con la Samp – e Destro un acquisto dal futuro garantito. Sarà un Milan, magari meno esotico, ma forse con una voglia e una compattezza mai viste. perché i cambiamenti non è detto che siano per forza un male: per metterli in atto ci vuole tanto coraggio, accompagnato dall'idea di un obiettivo da centrare. E l' obiettivo – chiaro – delle milanesi è quello di rimanere comunque in alto. Molto in alto.
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