Calciomercato Milan, Ibra e Thiago Silva cedibili? Ogni tre anni il bilancio chiama

I rossoneri sembrano voler scatenare aste internazionali per i loro big. I precedenti di Sheva e Kakà fanno riflettere

CALCIOMERCATO MILAN, IBRA E THIAGO SILVA CEDIBILI / MILANO – Da giorni impazzano voci su offerte, reali o presunte, relative alle possibili cessioni dei gioielli di casa Milan. Ibrahimovic punzecchia il Milan e poi ritratta incaricando Mino Raiola di smentire le dichiarazioni rilasciate alla stampa svedese, in Spagna si spinge fortissimo sui rumors che vorrebbero Thiago Silva già promesso al Barcellona in attesa di una accordo tra le due società, Roberto Mancini viene invitato da Galliani in via Turati per un’improbabile ‘visita di cortesia’. Smentite secche ma poco convincenti si susseguono con parziali aperture e ammiccamenti, con l’AD rossonero che si definisce ‘sotto assedio’ e spiega che ‘farà di tutto per resistere alle offensive’, quasi che invece di proposte milionarie si stesse parlando di assalti armati.

La realtà è che le esigenze di bilancio sono quanto mai pressanti, come dimostra il massiccio ricorso agli acquisti a ‘parametro zero’ e, soprattutto, il deciso ridimensionamento del monte ingaggi intrapreso attraverso il mancato rinnovo dei contratti di calciatori che hanno fatto la storia.

Tutto lascia supporre che almeno uno tra il brasiliano e lo svedese verrà sacrificato sull’altare della ragion di stato, fino a ieri si pensava al difensore, ma in giornata il procuratore di Thiago Silva, intervistato in esclusiva da calciomercato.it, ha dichiarato che non c'è nulla di concreto e le notizie che stanno trapelando da oltr’Alpe ci raccontano di un Ibrahimovic molto vicino al PSG.

Al di là delle considerazioni di opportunità, anche i ricorsi storici lasciano presagire che una partenza eccellente sia probabile:  nel 2006 il Milan lascia fuggire Shevchenko verso Londra senza fare il diavolo a quattro per evitare la separazione e accogliendo a braccia aperte il 45 milioni di euro sborsati da Abramovich; tre anni dopo, siamo nell’estate del 2009, Galliani vola a Madrid per trattare il trasferimento al Real di Kakà, quasi un figlio per lui, consolandosi con quasi 68 milioncini molto salutari per le casse di via Turati. Altri tre anni sono passati, il 2012 sarà l’anno di Thiago o di Ibra? Visto il rendimento dei due predecessori lontano da Milano, non lo auguriamo a nessuno dei due.