PAGELLONE CM.IT PIRLO FORLAN 2011-2012 / ROMA – Tempo di bilanci per la nostra Serie A. Anche quest'anno vi abbiamo raccontato le prestazioni dei giocatori attraverso le nostre pagelle, non facendoci mancare nessuna delle 380 gare in programma. Proviamo ora a fare il punto della situazione, proponendo la classifica dei Top e dei Flop della stagione che si è da pochi giorni esaurita.
Il premio di miglior calciatore del campionato 2011/12 va ad Andrea Pirlo, perno attorno al quale la Juventus ha costruito la cavalcata tricolore. La maglia nera la assegniamo invece a Diego Forlan che, a dispetto delle attese suscitate da un nome così pesante, ha offerto un contributo assolutamente insufficiente nella travagliata annata interista.
TOP 5
5° Giovinco (Parma) – L'eterno talento incompiuto del calcio italiano ha finalmente azzeccato un'annata intera, mostrando una continuità di rendimento che finora non gli si attribuiva. A Parma lo hanno messo al centro del progetto, lo hanno fatto sentire importante e i risultati non sono mancati: con 15 reti, molte di grande fattura, e una lunga serie di assist vincenti la 'Formica Atomica' ha portato i ducali a piazzarsi in classifica a ridosso delle grandi. Trascinatore. VOTO 7.5
4° Milito (Inter) – Una stagione nata male ma conclusa con uno score da invidia. Il centravanti argentino non molla mai e si rende indispensabile con ogni allenatore, strapazzando a suon di reti Pazzini nella sfida per la conquista della maglia da titolare. Se l'Inter riesce a chiudere con un piazzamento europeo lo deve in gran parte alla vena realizzativa del suo 'Principe'. Bombardiere. VOTO 7.5
3° Ibrahimovic (Milan) – Primato nella classifica dei marcatori e, a detta di molti osservatori, la migliore stagione della sua carriera. Paradossalmente tutto questo si concretizza nell’anno del primo tricolore mancato dallo svedese. Un Milan infarcito di uomini di quantità in mezzo al campo e quasi sempre privato dei colpi di Cassano e Pato si appoggia totalmente al suo campione, enfatizzandone l'indispensabilità. Un calo di condizione in primavera e la squalifica per lo schiaffo rifilato ad Aronica sono stati forse determinanti nella corsa al titolo. Imprescindibile. VOTO 8
2° Di Natale (Udinese) – Per la terza volta consecutiva oltre quota 20 reti in campionato, la sesta in doppia cifra. La controprova l'abbiamo avuta: questo trentaquattrenne che si è affacciato tardi al calcio che conta e non ha mai militato in una formazione di primissima fascia è oggi l'attaccante più importante che possiamo vantare; Prandelli alla fine se ne è dovuto rendere conto. Il terzo posto dell’Udinese è l’ennesimo capolavoro della società di Pozzo, con Antonio Di Natale sempre e comunque uomo simbolo e valore aggiunto. Highlander. VOTO 8.5
1° Pirlo (Juventus) – Archiviato in fretta e furia dal Milan, si è rimboccato le maniche, ha dimostrato professionalità e abnegazione e si è preso una bella soddisfazione, chissà, forse anche una rivincita personale. Sa di essere il numero uno nel suo ruolo e ci ha tenuto a ribadirlo. Conte gli ha costruito intorno una formazione tutta cuore e polmoni, che si è esaltata con il suo gioco e grazie alla quale il suo gioco si è esaltato. Faro bianconero. VOTO 9
FLOP 5
5° Lucio (Inter) – Qualche passaggio a vuoto nel girone d’andata, nel quale ‘spicca’ l’improponibile prestazione offerta a Novara, con il brasiliano che decide di abbandonare spesso e volentieri la retroguardia per cimentarsi come trequartista aggiunto, tutto in piena autonomia o, se preferite, in pieno ammutinamento al buon Gasperini. Si riprende nelle prime fasi dell’era Ranieri per poi sprofondare dopo il giro di boa. Forse solo nei due derby ci è stato concesso di ammirare qualcosa di simile al Lucio del Triplete. Involuto. VOTO 5
4° Gilardino (Fiorentina-Genoa) – Sei reti in ventisei presenze complessive sono davvero troppo poche per uno che a 29 anni ne ha già messe a segno più di 140 nella massima categoria. Stecca l’addio alla Fiorentina, da qualche segnale di vita nei suoi primi mesi in rossoblu non riuscendo mai comunque a tornare ‘Il Gila’. Solo un anno fa era uno dei punti fermi della nazionale azzurra, sembra sia passata un’eternità. Polveri bagnate. VOTO 5
3° Josè Angel (Roma) – Parte maluccio, mostrando qualcosina di buono in fase di proposizione ma palesando grosse difficoltà a livello difensivo. Termina la stagione con un filotto di gare da dimenticare. Il giovane terzino sul quale la Roma aveva deciso di puntare per la sua adattabilità al gioco di Luis Enrique si è dimostrato un giocatore ancora acerbo, privo della caratura necessaria per reggere in una piazza così importante. Ad un certo punto il tecnico asturiano non sapeva più che cosa inventarsi per non schierarlo titolare. Rimandato. VOTO 4.5
2° Ljajic (Fiorentina) – E’ a nostro avviso l’emblema della stagione viola. Tante promesse e pochi fatti, un paio di acuti e poi solo mediocrità. Le qualità sembra ci siano, ma non le abbiamo praticamente mai viste. In campo personalità zero, si sveglia solo per sfottere Delio Rossi e scatenarne la furia con la Fiorentina sotto di due gol e a rischio retrocessione. Deleterio. VOTO 4
1° Forlan (Inter) – Nessuno si aspettava che riuscisse nell’impresa di non far rimpiangere Samuel Eto’o, ma gli si attribuiva certamente la patente di ‘Top Player’, quella utile per diventare importante in una squadra importante. Il miglior giocatore degli ultimi mondiali non ci ha mostrato davvero niente, si è perso nei continui cambi di tecnico, di modulo, di posizione, non riuscendo mai a prendere per mano l’Inter. Viste le premesse, è senz’altro il più grande flop dell’anno. Delusione. VOTO 4
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