SPECIALE CHAMPIONS LEAGUE BARCELLONA CHELSEA / ROMA – Che il destino sia nelle mani del Barcellona non è così scontato. Di tutto si sarebbe potuto dire su questa gara: della facilità che i catalani avrebbero potuto avere contro un avversario come il Chelsea, di un posto in finale annunciato. Di un esito scontato, che così non è. In una settimana le carte in tavola sono cambiate. Uno 'shuffle', una mescolata, di motivazioni e sensazioni che portano su binari, presumibilmente diversi, la presentazione della gara del 'Camp Nou'.
POST CAMPIONATO – Si riparte dal post-gara di Liga contro il Real Madrid. Uno snodo che rischia di minare la serenità degli uomini di Guardiola, da sempre abituati ad avere sotto controllo sia il campionato che la massima competizione europea. La disponibilità del campionato spagnolo è oramai persa e la gara contro i madrileni ha, sotto questo punto di vista, tagliato le gambe. Le stesse che, però, dovranno ritrovare la via del campo nella serata di oggi, per non perdere un volo che porta a Monaco di Baviera, destinazione Allianz Arena. Il lavoro che Guardiola ha intrapreso in questi giorni rischia di essere il più difficile di tutta la sua carriera da allenatore. Lui deve mantenere alta l'attenzione senza far vacillare la fiducia dei suoi ragazzi, troppo poco abituati a due sconfitte consecutive. La squadra inizia ad accusare stanchezza, sia fisica che mentale, ma a ciò serviranno, nuovamente, i quasi 90 mila spettatori del Camp Nou. Per mettere una pezza su una stagione che rischierebbe seriamente di ridimensionare i sogni di gloria del club, di rendere comune una squadra che, per molti, non sembra esserlo. Per mettere fine, forse, al ciclo del Barcellona.
QUI CHELSEA – Da parte propria, Roberto Di Matteo attende la gara con tanta calma quanto trepidazione. E' il match della vita, fino a questo momento. Al quale potrebbe ancora seguirne un altro, in terra tedesca. Lui che ha preso le redini della situazione da solo qualche mese rischia di compiere un miracolo sportivo non indifferente, con una squadra, da molti, ritenuta vecchia e senza stimoli. Lui ha saputo ridonare gioia e grinta ai veterani, a coloro che la via del tramonto sembravano già averla intrapresa da tempo. Peccato che Terry, Lampard e Drogba, non abbiano ancora voglia di essere prepensionati e, anzi, vogliano togliersi uno sfizio che, a Mosca, è mancato per pochissimo. L'arma in più, in tal senso, è proprio il tecnico dei 'Blues'. L'impostazione tattica, assieme ad un pragmatismo quasi assoluto, sta dando al Chelsea quel qualcosa in più che a inizio stagione è venuto a mancare. Contro l'Arsenal, in Premier League, la difesa ha saputo mantenere inviolata la porta, dimostrando grande solidità anche senza titolari, tenuti a riposo, come Ashley Cole e Lampard. L'unica nota dolente è ancora il mancato recupero di Fernando Torres. Ma la stagione, in tal senso, può ancora risparmiare sorprese, ad iniziare da stasera dove lo spagnolo potrebbe avere il via libera nel caso in cui Drogba dia forfait.
LA GARA – Contrariamente a quanto successo nell'edizione 2008/2009, sarà il Camp Nou ad ospitare il secondo atto di questa semifinale. A Stamford Bridge, nell'ultima occasione, l'arbitro Ovrebo ne combinò di tutti i colori e il Barça capitalizzò a pochi minuti dalla fine. Il Chelsea vuole fare uno sgarbo ai rivali spagnoli e proverà, innanzitutto, a difendere quel minimo, ma pur sempre concreto, vantaggio acquisito una settimana fa a Londra. Non ci saranno grossi stravolgimenti di formazione, in tal senso. Il Barça ritrova al centro della difesa Gerard Piqué, schierato come centrale accanto a Javier Mascherano. Sulle corsie esterne agiranno nuovamente Dani Alves e Puyol mentre il trio Xavi-Busquets-Iniesta comporrà la linea mediana. Confermati Messi e Sanchez, anche Fabregas dovrebbe essere riproposto come esterno alto anche se Guardiola potrebbe decidere di lanciare dal primo minuto uno tra Cuenca e Tello. Roberto Di Matteo deve, invece, risolvere il problema riguardante Didier Drogba. L'ivoriano dovrebbe aver smaltito il risentimento muscolare accusato nella gara d'andata ma se il tecnico italo-svizzero non lo vedesse pienamente recuperato potrebbe decidere di optare per la soluzione Fernando Torres. Il dilemma-punta resta l'unico nodo da sciogliere, in quanto la formazione dei 'Blues' è già pronta. I londinesi giocheranno con il modulo ad albero di Natale, tale da poter chiudere ogni spazio e rimanere compatti in ogni settore del campo. Il quartetto difensivo sarà composto da Ivanovic, Terry, Cahill e Cole, mentre a centrocampo Mikel dovrebbe prendere posto accanto a Lampard e Meireles. Faranno parte dell'11 iniziale anche Juan Mata e Ramires, che fungeranno da trequartisti alle spalle dell'unico attaccante.
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