EUROAVVERSARI CHAMPIONS LEAGUE, CHELSEA / NAPOLI – Cosa avranno mai a che fare Domenico Modugno e il Chelsea? Non si può dire che il noto cantautore non sia considerato un simbolo dell’Italia nel mondo. Un’identità che trova il suo spazio anche all’estero, un po’ come hanno fatto certi giocatori (e allenatori) italiani nel passato più o meno recente. Capita così che la storia del Chelsea sia contrassegnata in gran parte a tinte azzurre, a partire da quel lontano anno 1996, nel quale la nazionale guidata da Arrigo Sacchi fu eliminata prematuramente dall’Europeo. Proprio in quell’estate presero il volo per Londra in tre: Gianluca Vialli, Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo. Quest’ultimo, ora allenatore in seconda al fianco di André Villas Boas, rappresenta il trait d’union fra quella squadra, che iniziò l’ampliamento della propria bacheca, e quella che stasera affronterà la squadra di Mazzarri.
I PUNTI FORTI – La storia recente del Chelsea basta per mettere paura a chiunque. La squadra che si è aggiudicata negli ultimi cinque anni una Premier League e due FA Cup, giocando anche una finale di Champions League, resta un avversario da prendere con le pinze. Le grandi motivazioni, date da un ultimo periodo povero di vittorie, si aggiungono al talento e all’esperienza che possono vantare quasi tutti gli elementi in organico.
Dal portiere all’attacco, i Blues hanno costituito una spina dorsale che passa per Peter Cech, John Terry (recuperato in extremis), Frank Lampard e Didier Drogba. Giocatori che con la propria classe tradiscono la loro età, non più giovanissima. Il gioco del Chelsea tende a svilupparsi molto sulle fasce, con due esterni alti e veloci pronti a mettere in difficoltà le difese avversarie. Le qualità in fase di inserimento di Ramires e Lampard e il tiro dalla distanza di Raul Meireles possono essere soluzioni alternative di valido affidamento.
I PUNTI DEBOLI – I tempi di Mourinho e Ancelotti sono passati. André Villas Boas, al momento, non si è rivelato l’uomo giusto al momento giusto. A Stamford Bridge, in molti, invocano un cambiamento su quella panchina che, negli ultimi cinque anni (dalla partenza dello Special One), ha visto avvicendarsi altrettanti allenatori. La pazienza di Abramovich latita e sarebbe pronto già a un nuovo cambio: il Chelsea ha vinto la sua ultima partita il 28 gennaio in Fa Cup mentre, se si guarda la Premier League, bisogna risalire al 14 gennaio, quando un gol di Lampard bastò per battere il Sunderland. Assenze, giustificate e ingiustificate, sono quelle degli attaccanti. Con un Drogba impegnato in Coppa d’Africa e un Fernando Torres che ha deciso di lasciare i gol in soffitta, solo Juan Mata ha provato a portare avanti la baracca. Il comparto difensivo non garantisce più certezza come ai tempi di Mou. Ci si trova di fronte a un fortino tutt’altro che impenetrabile: 31 gol subiti in 25 partite di Premier non sono un bilancio da prima della classe e, infatti, i Blues si attestano, attualmente, al quarto posto con i cugini dell’Arsenal.
TALENTI A CONFRONTO – La concretezza di Didier Drogba rimane un dettaglio non trascurabile nella preparazione di una gara di tale portata. L’ivoriano, in area, semina il panico grazie alla sua rapidità sotto porta e alla precisione nei tiri. Tutte qualità che fanno dell’africano, 34 anni tra tre settimane, il giocatore più pericoloso della formazione londinese. Il mercato estivo ha aggiunto un elemento altrettanto talentuoso, con ovvie e differenti caratteristiche: Juan Mata, giunto dal Valencia per 27 milioni di euro, ha già saputo ripagare dell’esborso, non tanto in termini di gol (8 reti in 32 gare restano un discreto bottino) quanto per la qualità delle giocate in campo. La mancanza di affidabilità di Torres ha portato anche Daniel Sturridge (attaccante esterno ma schierato anche sulla linea dei centrocampisti), 22 anni, a prendere più spesso la via del campo. L’esplosività e la velocità in grandi spazi fanno dell’inglese un ulteriore grattacapo per la difesa napoletana.
LA FORMAZIONE – Il Chelsea resta ancorato al suo 4-3-3, modulo che si adatta meglio alle caratteristiche dei giocatori presenti in rosa. Il capitano John Terry, sembra aver smaltito i problemi fisici e dovrebbe essere disponibile per la gara del San Paolo e partire, dunque, dall’inizio. Qualora non ce la facesse, al centro della difesa, dovrebbe essere schierato il neo-acquisto Gary Cahill, al fianco del brasiliano David Luiz. Ivanovic e Ashley Cole agiranno in qualità di esterni bassi. Sulla mediana, l’unico dubbio dovrebbe riguardare Raul Meireles, in ballottaggio, con Essien. Ramires e Lampard dovrebbero completare il reparto. Il rientro di Drogba è manna dal cielo. Certa, dunque, la sua presenza fra i titolari. Mata e Sturridge sono gli uomini che hanno il mandato di lanciarlo a rete.
CONFRONTI DIRETTI – Napoli e Chelsea si trovano di fronte per la prima volta nella loro storia. La squadra londinese ha disputato sino ad ora 19 match contro squadre italiane e vanta un bilancio di 7 vittorie, 6 pareggi e altrettante sconfitte. In Italia sono, globalmente, 10 le partite disputate dai Blues i quali sono usciti vincitori solamente una volta (4-0 all’Olimpico contro la Lazio nella fase a gironi della Champions League 2003-2004), mentre hanno passato il turno, in fasi a eliminazione diretta, ben quattro volte su cinque (una delle quali nella Coppa delle Fiere 1965-66, contro il Milan, grazie al lancio della monetina dopo la gara di spareggio). L’ultimo precedente risale a due stagioni fa, quando l’Inter vinse il doppio confronto agli ottavi di finale di Champions League, battendo i londinesi 2-1 a San Siro e 1-0 a Stamford Bridge grazie alla rete di Eto’o che sancì la scalata alla conquista della coppa.
UOMINI MERCATO – Un processo di ringiovanimento è già iniziato. Gli innesti di Mata e Lukaku, aggiunti all’ultimo acquisto Gary Cahill, hanno sicuramente dato un’idea precisa delle intenzioni di Roman Abramovich: giovani sì ma già affermati. Il progetto dovrebbe allargarsi in estate quando presumibilmente Drogba e Malouda, (assieme a Bosingwa e Kalou in scadenza a giugno 2012) lasceranno Londra in cerca di nuove sistemazioni: l’ivoriano è richiesto in oriente (dove è già approdato Nicolas Anelka) ma potrebbe ancora trovare pretendenti in Europa, mentre l’esterno francese dovrebbe ritrovare Carlo Ancelotti al Paris Saint Germain. La partita contro il Napoli è un’occasione anche per vedere da vicino i gioielli di casa De Laurentiis. Hamsik, Lavezzi e soprattutto Cavani sono da un bel pezzo sui taccuini degli scout inglesi, i quali hanno già tentato qualche affondo nel recente passato, ricevendo solo dei consistenti rifiuti.
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