VETERE (RADIOMILANINTER) BOATENG ALLEGRI / MILANO – Torna lui, torna il Milan. Boateng, giocatore sempre più sorprendente, in grado di trasformare una squadra apparsa spenta e senza idee sino a 10 minuti dalla fine a Udine. 4-0 tondo inferto ai Gunners del maestro Wenger. Il ghanese torna siglando l’1 a 0 con un gol fantastico sotto l’incrocio, parente neanche troppo lontano di quello messo a segno col Barcellona a San Siro. Guardare per credere. Giocatore ormai imprescindibile, può essere considerato l’interruttore dell’on/off: con lui la squadra pressa, corre con una logica, sviluppa ripartenze come fiumi in piena. Senza, si spegne. Complice l’infortunio nei primissimi minuti del primo tempo, la squadra di Allegri acquisisce ancora più dinamismo grazie a un Emanuelson sempre più convincente. Ora si, inizia finalmente ad essere giocatore da Milan, spesso pilota delle ripartenze rossonere. Ascriviamo questa vittoria anche ad Allegri, ingiustamente contestato negli ultimi giorni; l’allenatore toscano, contro tutte le aspettative, schiera dal primo minuto Robinho, portandosi invece in panchina El Shaarawy, uno dei migliori a Udine. Ha ragione lui. Robinho infatti, oltre a siglare una doppietta, corre, pressa, dribbla tutto con successo, infilandosi tra le linee dei Gunners come una zanzara fastidiosa per l’Arsenal. Il Milan mette a segno una duplice vittoria. Non solo il largo successo con cui piazza un piede oltre la linea degli ottavi, ma anche il pareggio poco prima della Juventus a Parma, che gli permette di mantenere il primato temporaneo (i bianconeri devono giocare ancora col Bologna).
E’ stata la serata, tra le altre cose, che assegna il primo round all’Italia. Si è fatto un gran chiacchiericcio di questa supremazia delle squadre inglesi sulle italiane, ma è stata puntualmente smentita. Ogni annata, ogni periodo storico ha connotati e fattezze ben precise: questo Arsenal non è più la squadra forte e dominatrice del 2008, quella che con Adebayor e Fabregas eliminò proprio i rossoneri. Aggiungiamoci la perdita di un giocatore come Nasri… Wenger, mago della panchina e plasmatore di giovani, deve fare con quel che ha. Impossibile che una squadra resti ai vertici del calcio nazionale e internazionale se ogni anno si perdono i giocatori migliori. In questi anni il Milan, con capitan Allegri al timone, ha ricostruito posizionando i mattoncini al posto giusto, potendo oggi ammirare la sua creatura: una fortezza difficilmente penetrabile protetta dal custode Thiago Silva, i cui arcieri (Boateng, Ibra, Robinho…) sono sempre pronti a trafiggere.
Milan che dopo lo schiaffo inferto a Wenger (no, Ibra non c’entra nulla questa volta), ha avuto le risposte che cercava di questi tempi: non solo il risultato, ma anche e soprattutto il bel gioco. Allegri, nella serata probabilmente più importante della stagione, ha trasmesso calma e sicurezza sin dalla conferenza stampa, “stordendo” i giornalisti inglesi giunti a Milanello che pensavano di tastare un minimo di agitazione. Per la solita storia: le inglesi vantano una tradizione favorevole sulle italiane. Non questa volta. Il risultato è stato uno dei Milan più belli della stagione.
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