CAMPIONI AI RAGGI X SUAREZ / ROMA – Quando il carattere ( delle volte) prevale sul talento. Da Best a Maradona, da Zidane a Ibrahimovic, il calcio spesso ci ha mostrato il carattere meno chic dei grandi campioni. In questa categoria, fatta di genio ma anche di sregolatezza, puo’, per certi versi, essere annoverato anche Luis Suarez, attaccante uruguaiano in forza al Liverpool. Dopo gli insulti razzisti rivolti ad Evra, e la successiva squalifica, sabato scorso il calendario della Premier League ha di nuovo messo di fronte i due giocatori, e l’attesa da parte di pubblico e stampa nel vedere su come si sarebbero comportati i due era tanta. Evra gli ha teso la mano, ma Suarez, giocatore dal carattere particolare, ha rifiutato il gesto di pace da parte del francese, tornando cosi ad essere nell’occhio del ciclone.
Luis Alberto Suarez Diaz nasce in Uruguay, a Salto (città di nascita anche di Edinson Cavani, ndr) il 24 Gennaio del 1987. Soprannominato ‘El Pistolero’, può giocare sia come prima che come seconda punta. Dotato di un’elevata velocità, possiede inoltre un ottimo fiuto per il gol. A soli undici anni lascia Salto per trasferirsi a Montevideo, dove comincia a fare tutta la trafila nelle giovanili del Nacional. Con la squadra della capitale uruguagia vince il campionato 2005-2006, e grazie alle sue buone prestazioni e la sua fama, anche in Europa cominciano ad interessarsi a lui. E’ il Groningen ad investire sul giocatore, portandolo in Eredivise, campionato con il quale mostra subito essere a proprio agio realizzando dieci reti in ventinove presenze. Troppo bravo per una piccola, questo dicono di lui in Olanda, ed ecco che l’Ajax lo acquista la stagione successiva per una cifra pari a 7,5 milioni di euro. Al debutto con i ‘lancieri’ va subito in gol, ripetendosi anche alla prima all’Amsterdam Arena, con una doppietta che lo fa entrare subito nel cuore dei tifosi dell’Ajax. In tutto saranno 17 le reti segnate in campionato a fine stagione. Al suo secondo anno nella capitale olandese ha come allenatore e mentore Van Basten, che sembra migliorare le doti realizzative del giocatore: stavolta sono 22 le segnature, destinate ad aumentare anno dopo anno. Nella stagione 2009-2010 grazie alle trentacinque reti realizzate diventa capocannoniere dell’Eredivise, portando a casa la Supercoppa d’Olanda, oltre ad essere il marcatore più prolifico a livello mondiale nell’anno solare 2009. Ma insieme al genio arriva anche il primo episodio di sregolatezza: nel Novembre del 2010 morde sulla spalla il giocatore del Psv, Bakkal, e viene squalificato per sette giornate. E’ la fine della sua avventura in Olanda: anno nuovo, vita nuova, con il Liverpool che lo acquista per 26,5 milioni di euro nel mercato di riparazione di gennaio. E’ la grande occasione per Suarez e lui non se la lascia scappare. Bagna con gol il suo debutto con la maglia dei ‘Reds’ contro lo Stoke City. Termina la prima stagione con cinque reti, e riapre alla grande anche la seconda: segna subito alla prima giornata e continua a farlo con regolarità. A fermarlo è ancora un colpo di sregolatezza, in occasione dalla partita contro il Manchester United, nella quale insulta con affermazioni di stampo razzista il terzino sinistro dello United, Patrick Evra. La squalifica è pesante, otto giornate, che lo tengono lontano dalle gare ufficiali fino a inizio febbraio. Il resto è storia recente, Evra prova a far pace, lui non accetta e risponde a modo suo, mettendo a segno la rete del definitivo 2-1 in Manchester United-Liverpool.
NAZIONALE – Debutta con la nazionale uruguaiana nel Febbraio 2007, in occasione di un’amichevole contro la Colombia nella quale Suarez viene espulso per doppia ammonizione. Prende parte alla spedizione di Sud Africa 2010, nella quale, involontariamente, diventa protagonista positivo per la sua nazionale: nei quarti di finale contro il Ghana, ferma con il braccio la palla destinata ad andare in rete a pochi secondi dalla fine dei tempi supplementari; il rigore però, viene fallito dal ghanese Gyan e la sua nazionale passa alle semifinali grazie alla vittoria ai calci di rigore. Con la ‘Celeste’ partecipa anche alla vittoriosa spedizione della Coppa America 2011, nella quale Suarez lascia il segno con le sue quattro reti (una in finale) che gli valgono il titolo come miglior giocatore del torneo. Genio e sregolatezza, Luis Suarez è anche questo.
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