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Talenti ai Raggi X: Stephan El Shaarawy, il piccolo 'faraone'

Storia e numeri del giovane artefice del successo rossonero contro l'Udinese

EL SHAARAWY RAGGI X / MILANO – Quando la situazione si fa critica ed i tre punti acquistano vitale importanza, lui risponde presente e colpisce. La rete realizzata al minuto 85 contro l’Udinese lo scorso sabato ha confermato che El Shaarawy è un giocatore che non teme le responsabilità e sul quale è possibile costruire, senza timore, un presente ed un futuro solido, sia in rossonero sia in nazionale. Prandelli lo studia ed Allegri, nel frattempo, se lo coccola, per nulla contrariato di come quel ragazzino dispettoso stia stravolgendo tutte le sue gerarchie per l’attacco milanista.

CARATTERISTICHE TECNICHE – Trequartista, attaccante esterno o seconda punta, il talento italo-egiziano è un giocatore dotato di una tecnica calcistica superiore alla media: l’ottimo controllo di palla ed il dribbling fulmineo fanno di lui una vera e propria spina nel fianco delle difese avversarie. Veloce ed intelligente tatticamente, riesce sempre a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e colpire a rete con un tiro secco e preciso.

LA CARRIERA – Padre egiziano e madre savonese, El Shaarawy nasce nella cittadina ligure il 27 Ottobre 1992. Tira i primi calci nel club locale del Legino ma, nel 2006, entra a far parte del settore giovanile del Genoa iniziando fin da subito a far parlare di sé e ad attirare le attenzioni degli osservatori dei maggiori club internazionali. Le luci della ribalta arrivano sul finire del 2008 quando, all’età di 16 anni un mese e 24 giorni, diventa il calciatore rossoblu più giovane ad esordire in Serie A. Nei mesi successivi fa la spola tra la prima squadra allenata da Gasperini e la formazione primavera, vincendo con quest’ultima Coppa Italia e Supercoppa nel 2009 e lo Scudetto nel 2010.
Dopo aver conquistato tutto il conquistabile tra i pari età,  per il ‘faraone’ arriva il momento di confrontarsi con il calcio professionistico.
Il 27 Giugno 2010 viene ceduto in prestito al Padova, squadra militante nel campionato di Serie B. Il giovane talento patisce poco o nulla il salto di categoria rivestendo un ruolo importante nella fantastica cavalcata dei veneti verso la qualificazione in Serie A, cavalcata interrotta bruscamente solo in finale di playoff contro il Novara. Nell’arco dell’intera stagione, nonostante un fastidioso e duraturo problema al ginocchio, il trequartista colleziona 25 presenze e 7 goal, di cui 2 nel ritorno della semifinale contro il Varese. Le ottime prestazioni che lo vedono protagonista gli valgono il riconoscimento di “Miglior calciatore di Serie B” al Gran Galà del Calcio AIC 2011.
Esaurita la parentesi al Padova, il Genoa ed il Milan trovano l’accordo per il suo trasferimento (in compartecipazione) nel capoluogo lombardo, a fronte di un conguaglio economico e la comproprietà di Merkel.

IN ROSSONERO – L’avvio, come prevedibile, non è dei più facili: il diciannovenne talento italo-egiziano rimane chiuso dai tanti e importanti attaccanti rossoneri e, per lui, inizia a farsi strada l’ipotesi di un trasferimento in prestito, al fine di giocare con continuità e crescere ulteriormente. Col passare delle settimane, però, l’infermeria milanista inizia a riempirsi ed Allegri si convince, in piena emergenza, a puntare sul giovane. Stephan, come sempre, si fa trovare pronto e ripaga la fiducia con prove sempre più convincenti. Il 21 Settembre il piccolo ‘faraone’ segna il suo primo goal in Serie A, a ‘San Siro’ contro l’Udinese (la sua rete, nel finale di gara, regala un ormai insperato pareggio ai rossoneri). Come in un magico scherzo del destino, cinque mesi dopo, alla 23° giornata e sempre contro i friulani e a tempo quasi scaduto, è una sua marcatura a regalare una vittoria di fondamentale importanza al club di Via Turati.
Con 4 realizzazioni in 15 spezzoni di presenza tra campionato e Coppa Italia (considerando il minutaggio effettivo la media realizzativa sale ad 1 goal ogni 179 minuti disputati), El Shaarawy è riuscito a ritagliarsi con autorità un posto importante nella rosa milanista, non solo in ottica futuro. Con il rientro ormai prossimo di Pato, mister Allegri avrà solo l’imbarazzo della scelta.

Redazione

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