Vetere (RadioMilanInter): Inter con Guarin Regina del mercato. Milan e Juve deludono

Nuovo appuntamento con uno dei conduttori dell'emittente milanese

RICCARDO VETERE (RADIOMILANINTER) / MILANO – E’ chiuso finalmente il mercato. Pareva di stare ancora a capodanno, tra botti e fuochi d’artificio attesi, ma alla fine rimasti inesplosi. Siamo passati dal blitz notturno dell’Inter, che porta in Italia il giocatore su cui c’e’ maggiore curiosità, alla trattativa juventina per Nainggolan poi inaspettatamente sfumata. Abbiamo vissuto la telenovela Maxi-Tevez, puntate interminabili, in attesa del gran finale. Ci ha provato Galliani, abituato com’e’ a dirigere i grandi Colossal “Ibra”, “Robinho”, “Boateng…, le ha tentate tutte per mettere in bacheca un altro capolavoro. E’ rimasto un po’ spiazzato perché all’argentino ha dovuto rinunciare proprio quando tutto sembrava fatto, peccato per quella penale da 8 mln da versare al City per averlo. No, grazie. Gentilmente Galliani ha salutato lo sceicco e ha chiuso con M. Lopez. Il prigioniero dell’albergo. Potrebbe essere il titolo di questo episodio. Lui ha coronato il suo sogno, il Milan no.

Galliani si è poi dovuto accontentare della “pezza” Muntari, perché la prima scelta Merkel è ora da rammendare per ben 2 mesi. Bene l’acquisto di Mesbah, che potrà provare a fugare gli scetticismi generali, dimostrando di poter ricoprire egregiamente quel ruolo. In casa Milan, diciamolo, è stato il mercato dei ritocchi superflui, per nulla indispensabili. Un reparto d’attacco che vanta Pato, Ibra, Binho, Boa, El Sharaawy, Inzaghi, ora Maxi Lopez, forse a giugno Tevez, è davvero troppo affollato. Vero: Inzaghi lascerà a giugno dando il definitivo abbraccio ai suoi tifosi. Vero: forse anche Pato alla fine dirà adieu alla causa rossonera. C’e’ da scommetterci, la questione è ancora aperta. Infine, piccolo colpo last minute, l’arrivo del baby Roggia, altro assistito di Raiola.

In questi “miniciccioli” di mercato (i botti sono altri), la regina, possiamo dirlo, è stata l’Inter. Se è vero che nel regno dei ciechi anche un orbo è re, di fronte alla pochezza generale degli affari, l’Inter è la squadra che ne esce più rinforzata. Branca, Ausilio, poi Paolillo e Moratti, sono stati tacciati a più riprese di immobilismo. Peccato che il mercato, all’opposto, sia dinamico e dunque fatto di occasioni da prendere al volo. Sono arrivati in fila indiana Guarin, Palombo e J. Jesus, si è monetizzato furbescamente per il quasi trentenne Thiago Motta. Soldi freschi che potrebbero, a giugno, essere girati per un altro brasiliano, proprio quel Lucas Moura a lungo osservato e ammirato. Andando in discesa, troviamo la Juve che da Nainggolan è passata a Padoin, pupillo di Conte, gradito ma non quanto il belga del Cagliari. Finalmente Marotta è riuscito a “sbarazzarsi” degli ingombranti Toni, Amauri e Iaquinta. Per la Juve di quest’anno, destinata a lottare per i vertici, sarà di sicuro giovamento l’aver sfoltito la rosa dei suoi rami secchi. E’ stato il mercato dei colpi annunciati rimasti in canna. Ne sa qualcosa la Lazio, che dopo aver detto sayonara a Cissè (finito al QPR), sperava di dare il suo “irassyai” (“benvenuto”) a Honda. Tutto è alla fine sfumato. Nilmar? Idem, con patate. Il mercato dei botti inesplosi quello di gennaio, che li riserverà probabilmente per giugno. Alcune micce non sono state ancora accese. Restiamo sintonizzati.