GREEN ITALY VERDE VIA PER USCIRE CRISI/MILANO – Italia prima in Europa nell'impegno allo sviluppo della green economy. Il 24% delle imprese italiane punta sulla sostenibilità ambientale, seppur in uno scenario economico di crisi, e il 38% delle assunzioni fatte nel 2011 riguarda professionisti della green economy: l’economia verde in Italia interessa un’azienda su 4, cioè 370mila imprese che, dal 2008 a oggi, hanno investito in prodotti e tecnologie a basso impatto ambientale.
Sono questi i dati del Rapporto GreenItaly 2011, presentato a Milano.
Innovazione, qualità e sostenibilità: queste le chiavi per superare la crisi. “Tre valori che, coniugati tra loro – ha spiegato Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere – consentono alle nostre imprese di intercettare le preferenze dei consumatori del mondo, di rendere i propri prodotti unici e non riproducibili, di fare efficienza puntando sulla creatività delle risorse umane e sull’uso responsabile delle risorse naturali”.
In Italia la chiave è nella riconversione in chiave ecosostenibile di comparti tradizionali dell’industria, più che nello sviluppo di settori innovativi legati alle rinnovabili o ad altri settori chiave: un terzo delle imprese che investono in tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale opera all’estero – quasi il doppio rispetto alle aziende che non puntano sulla sostenibilità ambientale.
Una notizia che risulta interessante anche a livello occupazionale, con previsioni di crescita su tutto il territorio italiano, con uno sguardo particolare per il mezzogiorno: Molise, Abruzzo e Basilicata sono tra le regioni virtuose in questo percorso, accanto alle “autonome” Trentino e Val d'Aosta
La crisi ha posto le imprese davanti a un ripensamento radicale del proprio modello di sviluppo. In paritcolare, la rivoluzione riguarda le medie imprese con il settore manifatturiero leader (investimenti in sostenibilità pari ad oltre il 27%).
E se il settore agricolo punta forte sulla produzione biologica, esempi positivi emergono anche da altri settori, a simbolo di un Made In Italy che torna a puntare su eccellenza e qualità.
La green economy si conferma anche come un fattore propulsivo dell'economia: 344mila nuove assunzioni, per lo più a tempo indeterminato, sono previste nei settori della bioedilizia e delle costruzioni.
La green economy diventa quindi una possibilità per l’Italia di competere nel mondo e una chiave per le politiche, non solo quelle legate agli incentivi, ma anche quelle a costo zero, come la creazione di reti d’impresa. Cio che occorre oggi, più che incentivi, sono politiche industriali che valorizzino questo settore e gli permettano di competere a livello mondiale.
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