Mercato Inter, Ranieri apre le porte al ritorno di Balotelli

Il tecnico nerazzurro parla anche della prossima sessione di mercato e del Rientro di Forlan

MERCATO INTER RANIERI SU BALOTELLI FORLAN ALVAREZ E MERCATO GENNAIO / MILANO – Intervistato dal 'Corriere dello Sport', il tecnico dell'Inter, Claudio Ranieri, si è soffermato a parlare di mercato: riprenderebbe Balotelli, chiede rinforzi a centrocampo e si dice fiducioso del rientro di Forlan.
Sul prossimo mercato di gennaio Ranieri ammette: “Io credo molto in Forlan. E' venuto all'Inter ed era stanco. L'infortunio gli è stato utile per rigenerarsi e farà bene come ha fatto in Spagna e in Inghilterra. Se c'è da mettere mano al portafoglio Moratti non si tirerà indietro pur rispettando il fair play finanziario.
Innesti in attacco? No, lì abbiamo tanti giocatori. In mezzo al campo forse manca qualcosina“. 
Poi su Balotelli, ex nerazzurro ora in Premier League col Manchester City: “Lo prenderei a braccia aperte. E' un talento stupendo, può diventare uno dei più grandi giocatori al mondo, ma sta a lui Non ho parlato con lo spogliatoio per capire se c'è dell’avversione nei suoi confronti”.
Ranieri si dice d'accordo con Sneijder sul fatto che c'è un po' di differenza tra il gruppo dei titolari e non titolari: “I giovani devono fare esperienza. Se non si investe nei giovani però non si va da nessuna parte. In Italia essere giovani non è facile, altrove è più semplice. Quando Sneijder dice così, ha ragione. Noi abbiamo giovani validi, ma vanno inseriti gradatamente in una squadra che gira a mille come il Milan, figuratevi nell'Inter attuale che ha delle difficoltà. Alvarez? E' un campione, ma deve cambiare il chip. Ha i numeri per sfondare, ha fantasia e sa saltare l'uomo”.
Infine un'ultima battuta sui tecnici del momento; se fosse un presidente prenderebbe Mourinho o Guardiola come allenatore?: “Prenderei Mourinho, ma faticherei a rinunciare a Guardiola. Josè ha vinto in Portogallo, in Inghilterra, in Italia e vincerà anche in Spagna. Guardiola lo stimo, è bravissimo, è mio amico, e se un presidente lo prende, deve dargli tempo di esprimere il suo calcio. Chi lo ingaggia, non deve pensare di prendere tutto il Barcellona perchè quel gioco non è esportabile”.