Vetere (RadioMilanInter): Casemiro, Juan e Oscar per un Milan in stile Arsenal

Consueto appuntamento con il conduttore dell'emittente milanese

EDITORIALE TRAMACERE / MILANO – Dopo la vittoria col Palermo, erano in molti quelli che si interrogavano sul reale ritorno del Milan ai suoi livelli, i rosanero parsi insolitamente rinunciatari, erano un banco di prova troppo blando per testare la consistenza dell’armata rossonera. E allora giù coi dubbi, quesiti, congetture, riflessioni. Il Milan che torna ad avere pian piano tutti i suoi tasselli, l’avevamo detto nelle scorse settimane, sta pienamente ritrovando il proprio gioco e lo spirito battagliero che Allegri è stato in grado di iniettare a questa squadra da quando e’ lui al timone. Il Milan da qui in avanti dovrà essere bravo a non lasciarsi scappare le chances che gli si presenteranno: Lecce fuori casa, Parma in casa, poi la Roma e di nuovo il Bate Borisov in trasferta. Impegni ardui, ma non impossibili per una squadra ammirata proprio coi bielorussi, che voglia ambire a tornare al vertice in Italia e chiudere il girone di Champions al primo posto.

Intanto Braida ha terminato il suo viaggio di perlustrazione in Brasile, alla ricerca di giovani talenti; tra i nomi già segnati sul taccuino del d.s. rossonero ci sono Casemiro (coi dirigenti del San Paolo c’e’ già stato un colloquio iniziale), Juan, Oscar e Damiao tutti dell’Internacional, e ora anche Paulinho del Corinthians. Non solo talenti brasiliani però, continuiamo a spingere su quel Christian Eriksen pallino da tempo di Braida, risultato il migliore in campo dei lancieri in Champions. Da tempo c’era bisogno di una sterzata. Il club di via Turati è stato criticato per anni proprio per la carta d’identità troppo elevata, e sembra essere arrivato il momento di un ringiovanimento forte, sulla scia dei vari Boateng, Emanuelson, Abate, Nocerino, El Sharaawy e cosi via…Un ringiovanimento che darebbe vita a una squadra, con un pizzico di immaginazione, in stile Arsenal, dove lentezza e stanchezza atletiche lascino spazio alla vigoria, “frizzantezza” e resistenza, che la gioventù porta tutte quante in dote. Un progetto già avviato nell’estate del famoso colpo Ibra e Robinho (no, non dimentichiamo Boateng!) volto a riportare questa squadra ai livelli che le competono, una squadra che già da ora, sia ben chiaro, si sta dimostrando matura e equilibrata quanto basta per mettere paura (Barcellona-Milan 2-2 al Camp Nou. Do you remember?) a qualsiasi compagine in Europa. Progetto a cui Galliani dovrà essere bravo a far “far 31”, inserendo i giovani giusti, al posto giusto. Se la dirigenza riuscirà in tutto questo, il Milan tornerà a far paura anche in Europa!