Riccardo Vetere (RadioMilanInter): Centrocampo Milan e' alla canna del gas, servono rinforzi

Primo editoriale del conduttore dell'emittente milanese a Calciomercato.it

EDITORIALE VETERE RADIOMILANINTER / MILANO – Nessuna scusa. La Juve di Conte si è dimostrata più forte del Milan Campione d’Italia, dal primo all’ultimo minuto. E’ sembrata una squadra superiore in tutti gli elementi fondamentali per un gruppo che ambisca alla vittoria finale: grinta, fame, atleticità, attenzione, velocità. Elementi che di contro sono venuti meno a un Milan diventato irriconoscibile, pallido riflesso di quello solido e granitico che l’anno scorso ha vinto strameritando il campionato. Un Milan lento e maccchinoso se specchiato con la squadra bianconera, capace di far venire il mal di testa a fior fior di campioni (Van Bommel, Seedorf, Zambrotta, Ibrahimovic stesso) incapaci di stare dietro al ritmo e alla dinamicità dei vari Marchisio, Vidal, Vucinic, la cui età media, guarda caso, si aggira attorno ai 25 anni, contro quella over trenta dei sopraccitati rossoneri. Non è un caso.

Il Milan Campione D’Italia, dato dalla quasi totalità dei media come la squadra strafavorita per la vittoria finale, ha ormai tirato giù il calzino e mostrato il suo vistoso tallone d’Achille. Contro la fisicità, la corsa e la rapidità degli avversari, il centrocampo rossonero soffre da matti, fatica nei raddoppi, si sfilaccia come una coperta mal ricamata. Che novità. Il Milan è una squadra vecchia. Tuttavia la politica della società negli ultimi tempi è radicalmente cambiata, ai vecchi e logori ex-grandi giocatori vengono preferiti giovani di belle o grandi speranze: El Sharaawy, Emanuelson, Nocerino insegnano.

E’ però ancora troppo poco, perché se è vero che mancano all’appello perni difficili da sostituire quali Robinho, Pato, Gattuso, è anche vero che il centrocampo, quello che deve essere il motore propulsore di una squadra, è sorretto da pluri over 30 essendo cosi destinato irrimediabilmente a soffrire. La seconda sconfitta consecutiva negli scontri diretti, dopo quella col Napoli, arriva però nel momento migliore possibile. Inizia la sosta e ci sarà la possibilità di recuperare tutti o quasi (Pato ne avrà ancora per qualche tempo) i lungo degenti e reinserire forze fresche, fondamentali per una squadra che fino a ora è stata impegnata a giocare ogni tre giorni. Allegri avrà la possibilità e la capacità, ne siamo convinti, di lavorare sulla testa dei giocatori cercando di tirar fuori quella rabbia e quella cattiveria agonistica che contraddistinse il Milan 2010/2011. Infine, dovrà essere brava la società a operare sul mercato di Gennaio in questo senso, guardando a giocatori giovani, con gamba e dinamismo, magari proprio a centrocampo.