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Ragazzi allo sbando in Rete. Genitori impreparati nel tutelarli

Moige, il movimento genitori e Trend Micro, presenterà i risultati della sua indagine sul comportamento tenuto da genitori e figli nell'approccio al web

ROMA – Gli atteggiamenti dei ragazzi creano ogni giorno sempre più preoccupazione ai genitori. Il mondo di internet nasconde delle insidie e la condivisione di foto, immagini, video e informazioni di carattere personale non aiuta la tutela di nessuno, specie dei più giovani.

Moige, il movimento genitori e Trend Micro, è un'azienda che si dedica alla sicurezza informatica; durante il Safer Internet Day 2011, giornata europea dedicata alla sicurezza in Rete, prevista per l'8 febbraio, la Moige presenterà i risultati della sua indagine condotta con un gruppo di genitori interrogati sul comportamento tenuto da questi e dai propri figli nell'approccio al web. Tutto questo considerando i pericoli e le rispettive misure di controllo adottate.

I RISULTATI RICAVATI DA MOIGE – Il rapporto mette in luce come il web sia divenuto indispensabile punto di riferimento tanto per i figli quanto per i genitori, che dichiarano di non poterne più fare a meno, poichè in esso “c’è tutto il Mondo”. L'utilizzo di Intenet è legato solo in parte a scopi didattici o ludici, poichè si fa strumento indispensabile alla creazione di relazioni sociali grazie ai social network, Facebook in particolare (amato da 9 ragazzi su 10); i genitori, spesso “colpevoli” di non porre un freno all'utilizzo di tali mezzi, si giustificano spiegando come ritengano gli stessi social network capaci di aiutare i propri figli ad integrarsi nella società, adattandosi allo stesso tempo alle nuove forme di comunicazione.

La poca attenzione riposta dai genitori è probabilmente attribuibile a una scarsa consapevolezza dei rischi legati ad un uso irresponsabile di tali siti e alla poca dimestichezza in fatto di accorgimenti atti a tutelare la privacy, fortemente compromessa con l'utilizzazione dei social network.

Maggiore è il controllo operato dai genitori nei confronti di eventuali contatti dei propri figli con persone sconosciute, tuttavia è scarsa la consapevolezza dei pericoli che i ragazzi corrono nell'ambito della pedofilia, del cyber-bullismo e dei giochi d'azzardo. Tra i ragazzi della fascia dai 15 ai 16 anni, la pubblicazione delle foto personali e dei familiari raggiunge l’81,4%, come la rivelazione del luogo dove vanno a scuola (62,9%), o gli eventi a cui partecipano (51,4%), o i luoghi frequentati (30%).

Redazione

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