Il presidente del Napoli non è sprovveduto alle parole critiche di Antonio Conte: ha imparato una lezione post Spalletti e ha un piano
Antonio Conte è un fiume in piena nella conferenza post partita di Monza. Spiega ancora meglio le parole critiche e criptiche della vigilia, su quelle cose che “a Napoli non si possono fare”.
In particolare, il mister ha pubblicamente dichiarato che non ha intenzione di farsi massacrare la prossima stagione e che sarà necessaria una programmazione seria. E non solo sul mercato, un tema caldissimo se si vuole mantenere alta l’asticella.
Servono anche campi di allenamento di livello superiore. Gli stessi che, secondo una prima dichiarazione a caldo post gara, sarebbero la causa dei vari infortuni dei suoi calciatori. Insomma, è stato chiamato per rivoluzionare il Napoli, ma senza gli strumenti adeguati saluterà tutti senza troppi rimpianti.
C’è anche un altro punto, toccato qualche settimana fa, nel pieno della flessione della sua squadra. Conte disse apertamente che al Napoli manca il settore giovanile. E in effetti, la formazione della Primavera anche quest’anno non ha centrato il pass diretto. Ma è un percorso che deve cominciare da lontano, da una programmazione.
E Aurelio De Laurentiis questa volta sembra convincersi. Per il suo nuovo centro sportivo, per cui cominceranno i lavori a settembre, saranno messi a disposizione 10 campi e i giovani si alleneranno al fianco della Prima Squadra. Il punto di riferimento non può che essere il Viola Park della Fiorentina.
Insomma, Conte ha tanti dubbi in merito al suo futuro a Napoli. Vuole vederci chiaro, ma ha anche ribadito che tutti questi discorsi saranno approfonditi a fine stagione con il presidente De Laurentiis, con cui il rapporto è positivo. Dal confronto nasceranno idee, progetti, ipotesi. E se sarà fumata bianca, si proseguirà assieme rispettando il contratto triennale firmato a giugno 2024.
In caso negativo, invece, il presidente del Napoli ha già il piano alternativo. Secondo quanto raccolto da Calciomercato.it, De Laurentiis non vorrà commettere gli stessi errori fatti con Spalletti e ha preparato già una scialuppa di salvataggio chiamata Massimiliano Allegri. Lo stipendio dell’ex allenatore della Juventus sarebbe pressocché simile a quello di Conte, che percepisce circa 6,5 milioni di euro a stagione.
Questo però, non vuol dire che con Antonio Conte sia già rottura. D’altronde, il mister è stato chiarissimo. A Napoli si trova bene, l’ambiente è speciale, come la gente. “Da casa mia vedo il mare, c’è il sole, si mangia bene”, dice l’allenatore, che però poi avvisa: “Il tifoso napoletano non si accontenta del mare, la pizza e il mandolino, la canzone o che stai bene, vuole vincere. Ha ambizione di vincere e se non lo fa, può diventare cattivo”. Insomma, la piazza è esigente. Lo sapeva bene anche Spalletti, subito criticato dopo il primo mezzo anno con uno striscione intimidatorio di una parte della tifoseria azzurra.
Al momento è tutto rimandato al termine della stagione, quando si potrà ragionare a bocce ferme. “Le valutazioni in itinere, creano disagio”, ha dichiarato Aurelio De Laurentiis prima di Monza-Napoli.
Il patron azzurro in questo momento è chiamato a fare da pompiere. Ruolo che solo in altre poche occasioni ha ricoperto, poiché è solito lui accendere gli animi. Oltretutto, il suo Napoli tra poco compirà 100 anni e vuole continuare a scrivere pagine importanti, magari da ispirazione a nuovi film, come quello che uscirà a giugno. Magari proprio assieme a Conte.
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