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Felicità Gasperini: “Fatto qualcosa di memorabile”. E annuncia il futuro

Gian Piero Gasperini commenta il successo straordinario dell’Atalanta in Europa League: le parole del tecnico dei bergamaschi

La prima vittoria, la più meritata e la più bella. Gian Piero Gasperini ha alzato al cielo il suo primo trofeo battendo con l’Atalanta in finale di Europa League il Bayer Leverkusen.

Gian Piero Gasperini (LaPresse) – Calciomercato.it

L’allenatore dei bergamaschi nel post gara a ‘Sky’ ha commentato così il trionfo nerazzurro: “Abbiamo vinto in modo straordinario, battendo squadre fortissime come Liverpool, Sporting e Leverkusen: è stato memorabile”.

Gasperini spiega la scelta del tridente: “Si giocava per vincere, dovevamo avere una pericolosità in avanti perché non basta difendere. Abbiamo meritato, vincere l’Europa League è una grande impresa”.

Infine, una battuta sul fatto di aver vinto il suo primo trofeo: “Non credo di essere migliore rispetto a prima della partita: una coppa non cambia molto. Altrimenti vincerebbe solo la Juventus o l’Inter. Invece hanno vinto anche il Bologna e il Cagliari“.

Gasperini dopo la finale: “Sentito il sostegno di tutta Italia”

Alla Rai Gasperini ha poi aggiunto: “Abbiamo sentito il sostegno di tutta Italia. La finale persa co la Juventus può essere stata una stimolo”.

BERGAMO – “Qui a Bergamo ho trovato le condizioni migliori, mi hanno lasciato lavorare, mai una parola, sempre grandissima fiducia. Sono cambiato anche io, ma sono veramente felice per questi ragazzi. Abbiamo cambiato più Atalanta in questi anni, ma lo spirito è rimasto lo stesso”.

FUTURO – “Ogni tanto sono un po’ pesante e me ne rendo conto. Ma c’è l’ambizione di fare qualcosa in più, non ci poniamo mai limiti. Resto qui? Dobbiamo parlare con il presidente, bisogna vedere. Adesso pensiamo alla festa. Se uno dovesse scegliere un momento ideale per uscire è questo, da vincente, ci pensiamo, ma penso di no. Io voglio perdere”.

DEDICA – “La vittoria la dedico alla città di Bergamo, al presidente, ai calciatori e un pochino anche all’Italia che ci ha sostenuto”

Bruno De Santis

Nato nel 1979, giornalista professionista dal 2009. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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