Il presidente dell’Inter conferma la volontà di prolungare il contratto dell’allenatore nerazzurro e parla anche del triplete
Inter–Inzaghi, ancora insieme. Come raccontato da Calciomercato.it, la società nerazzurra pensa al rinnovo del tecnico piacentino ed ora arriva anche la conferma del presidente Marotta.
Il numero uno del club lombardo ha parlato a ‘Sky’ e tra i tanti argomenti trattati c’è anche quello relativo al contratto di Inzaghi: “Il rinnovo lo abbiamo fatto sempre a bocce ferme. Ci sono i presupposti per immaginare che lui possa proseguire con noi. Non è in scadenza, ma è giusto rinnovare e allungare il contratto al momento opportuno. Ciò che conta è la simbiosi che si è creata tra società e lui. Questi sono i presupposti migliori per andare lontano. Con Inzaghi siamo cresciuti tutti. Stiamo attraversando un ciclo che ancora non è alla sua conclusione. C’è la proprietà nuova, nuova linfa, nuova determinazione e nuovi obiettivi. Ci sono tutti i presupposti per continuare insieme”.
Marotta parla anche della stagione: “Sicuramente è un momento felice, mancano due mesi e poi ci sarà il Mondiale per Club. Siamo presenti da protagonisti e vogliamo che sia così: lo dice la nostra storia. In primo luogo l’allenatore che si è comportato ancora una volta in modo eccellente, poi squadra, società, proprietà e tifosi”.
Quindi una battuta sulla possibilità di fare il triplete: “Io non ne parlo. I dirigenti, gli sportivi e i tifosi devono essere ambiziosi. Essere ambiziosi non significa essere arroganti o presuntuosi, l’ambizione ti spinge a dare di più. Siamo l’Inter e siamo abituati a competere e dobbiamo farlo fino alla fine. L’importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo. Se gli altri saranno più bravi gli faremo i complimenti”.
Infine, si parla della nuova linea voluta da Oaktree che punta sui giovani: “Bisogna capire il momento storico dell’Italia ed essere duttili. Modellare le società in base al riferimento socioeconomico dell’Europa a livello sportivo. L’Italia non è più l’Eldorado del 2000 o degli anni Novanta. Non si può più spendere per i giocatori. Dovremo essere bravi a fare una squadra forte e competitiva con la sostenibilità che va sempre raggiunta”.
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