Il centrocampista della Fiorentina è stato vittima di un malore durante una gara di campionato: ecco le novità sul suo futuro e la presenza a Sanremo
Il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo ha colto l’occasione per portare all’Ariston la storia di Edoardo Bove nel giorno della finale. Il giovane centrocampista stava trovando continuità alla Fiorentina, squadra per cui tiene proprio Carlo Conti, ed era finito anche nel giro della Nazionale di Spalletti. Una speranza per l’Azzurro.
In occasione di Fiorentina-Inter disputata al Franchi il 1 dicembre, dopo circa 15 minuti, Bove si accascia a terra, colpito da un arresto cardiaco. I primi a soccorrerlo sono i compagni e gli avversari. Poi arrivano sanitari, infermieri e via, la corsa disperata in ambulanza. Un forte spavento che ha tenuto tutto lo stadio con il fiato sospeso. Successivamente al pronto soccorso, Edoardo si è ripreso, ma ha dovuto anche installare un defibrillatore cardiaco sottocutaneo che secondo le regole vigenti in Italia non gli permetterebbero di giocare a livello agonistico.
A soli 23 anni, con una carriera spalancata grazie al suo talento da coltivare, Bove si ritrova ad ogni partita seduto in tribuna a guardare i suoi compagni. Dentro di sé, giornata dopo giornata, cresce la voglia di ricalcare l’erbetta del Franchi. Il regolamento, però, gli impedisce di giocare in Serie A.
Il ministro dello sport Andrea Abodi di recente è intervenuto sulla questione, specificando che nei prossimi giorni incontrerà personalmente Edoardo Bove: “Contento che partecipi a Sanremo, è una testimonianza di attenzione sul tema della salute. Parlerò con lui per capire la sua situazione”. Ma soprattutto, il numero uno dello sport in Italia ha aperto alla possibilità di cambiare le regole: “Avremo modo di parlare con chi di dovere per rivedere i protocolli sanitari, per capire se ci sono soluzioni per poter tornare a giocare in casi come quelli di Bove”.
Anche il cardiologo e inventore del defibrillatore sottocutaneo ha parlato ai microfoni di Adnkronos e ha rivelato che “con questi dispositivi è possibile continuare a praticare sport ai massimi livelli”. Riccardo Cappato prosegue chiedendo di rivedere i protocolli sanitari legati al mondo dello sport: “Sarebbe utile riconsiderare l’effettiva utilità di questo divieto, coinvolgendo in un dibattito allargato vertici della medicina sportiva, istituzioni, leghe sportive, procuratori”.
Dunque, Bove porterà al 75° Festival della canzone italiana la sua storia. Ma la vera partita si disputerà dopo Sanremo, quando potrà evidentemente scoprire se potrà tornare a giocare in Serie A o dovrà cercare fortuna all’estero, come in Inghilterra dove è possibile scendere in campo con un defibrillatore sottocutaneo. Eriksen ne è l’esempio.
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