Arrivano ancora una volta le dichiarazioni del presidente rossonero, Paolo Scaroni, a ribadire quanto detto in precedenza su Stefano Pioli
Non è il momento di pensare al futuro in casa Milan. Fra poche ore il Diavolo affronterà il Rennes, per l’andata dei playoff di Europa League, ma tra i tifosi continua a tenere banco il discorso panchina.
Sui social non si è mai smesso di sognare l’arrivo di Antonio Conte, ma il Milan è concentrato sul presente. Così Paolo Scaroni, intervenuto a margine del pranzo Uefa, ha speso parole non certo banali per Stefano Pioli: “Siamo contentissimi di avere Pioli è ciò che ho ribadito in settimana ed è lo stesso che ha detto Furlani e Ibrahimovic. Tutto bene, tutto ok, stiamo andando bene, quindi la domanda sul futuro è impropria”. Dichiarazioni queste che fanno seguito a quelle pronunciate proprio dallo stesso presidente dei rossoneri, oltre a quelle dell’AD e dello svedese.
Il Milan, dunque, si stringe attorno al proprio allenatore, che ricordiamo ha un contratto in scadenza il 30 giugno del 2025. In casa rossonera, dunque, la testa è al presente. C’è d’altronde tempo per pensare al futuro, un futuro che Stefano Pioli vuole provare a riscrivere.
Fino a qualche giorno fa nessuno, infatti, avrebbe scommesso un centesimo sulla sua riconferma, ora qualcosa appare cambiata dalle parti di Casa Milan e il mister di Parma vuole provarci, anche se non è certo facile. Serve vincere, giocando bene, e magari senza infortuni: è questa la mission di Pioli per tenersi stretto il posto.
Paolo Scaroni poi parla di altri temi del momento, dalla riduzione delle squadre in Serie A allo stadio: “Il tema è quello del numero di partite che giochiamo che dovremmo diminuirle, per salvaguardare la salute dei nostri calciatori, che sono un patrimonio per il club. Giochiamo troppe partite e non dimentico che quando avevamo 18 squadre è stato momento eroico del calcio italiano”.
Una battuta infine sullo stadio – “Non abbiamo assolutamente nulla contro San Siro, se io potessi ristruttura e ci permettessero di traslocare a noi e all’Inter in un impianto a 30-50 km da Milano, come è accaduto per il Real Madrid o per l’Atalanta, almeno per un anno, mi piacerebbe molto, ma come facciamo a giocare e ristrutturare? Io non lo so. Con San Donato posso dire tutto bene, tutto ok”.
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