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Da Mancini a Spalletti, Gravina senza voce: “Crisi e ferite, ma grazie Luciano”

C’è soddisfazione in casa Italia per la qualificazione a Euro 2024, nonostante qualche attimo di sofferenza nella sfida con l’Ucraina

L’Italia strappa un pareggio con l’Ucraina e si qualifica agli Europei del 2024. Un risultato importante secondo il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

Gabriele Gravina – Calciomercato.it

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine del pareggio di Leverkusen tra Ucraina e Italia, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha ammesso di essere rimasto con “pochissima voce”. Un chiaro modo per sottolineare la gioia per il traguardo raggiunto dalla selezione del commissario tecnico Luciano Spalletti perché “avevamo preso un impegno con tutti gli italiani”, ovvero “riprenderci da una serie di ferite sportive” e “abbiamo mantenuto la promessa”,

Il numero uno della Federazione Italiana Gioco Calcio è tornato sul cambio di commissario tecnico, sottolineando che “da Mancini e Spalletti è cambiato non molto dal punto di vista tecnico” ma che con il cambio in panchina gli azzurri hanno recuperato “entusiasmo e fiducia”.

Ucraina-Italia, le parole di Gravina a fine partita

Proseguendo il discorso sulla panchina, Gravina ha ricordato che con Roberto Mancini “si era rotto una sorta di incantesimo” che “con Spalletti abbiamo recuperato, complimenti a Luciano”.

Gabriele Gravina (LaPresse) – calciomercato.it

Gravina ha poi tracciato un bilancio dei suoi primi anni da presidente della Federcalcio italiano: “Ho sempre sperato in una sorta di cambiamento, in questi cinque anni c’è stato un momento di crisi e difficoltà che hanno generato ferite, come detto prima”. Ma grazie a Spalletti queste ferite “si sono rimarginate in tempi rapidi. La squadra ha dominato la partita, a parte le difficoltà degli ultimi minuti”.

Ora lo sguardo è rivolto al futuro: “Siamo ad Euro 2024, dovevamo esserci, abbiamo rischiato anche di non esserci. Ma ci siamo, onore a Spalletti per il traguardo raggiunto”.

Paolo Siotto

Classe ’93 e giornalista pubblicista dal 2015. Dal calcio alla cronaca, sempre seguendo il filo diretto dell’informazione.

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