Il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro i francesi per la seconda giornata della Leaghe Phase di Europa League
La Roma torna subito a giocare in Europa League. Dopo la settimana perfetta Lazio-Nizza-Verona, i giallorossi cercano la seconda vittoria della League Phase che varrebbe un salto in avanti importante in classifica.
In conferenza stampa le parole di Gian Piero Gasperini che parla soprattutto della condizione della sua squadra e dei possibili cambi: “Il Lille è un’ottima squadra, molto organizzata, dinamica, gioca in modo offensivo. Ha avuto un inizio con risultati non favorevoli ma le prestazioni sono state sempre molto buone e positive. Dovremo stare attenti e preparati, perché incontriamo una squadra di ottimo livello”.
Gli stessi segnali di crescita di Dovbyk li ha visti in Ferguson? Può giocare titolare domani? “Lui è un giocatore giovane, un 2004, che ha fatto molto bene due anni fa, poi è incappato in una stagione difficile un po’ per l’infortunio e poi perché ha cambiato squadra a gennaio. Il tentativo è di riportarlo su quelle che erano le speranze per questo giocatore, partito così bene da giovane. Si sta applicando, sta lavorando, lui e Dovbyk si stanno alternando nel ruolo, ma è importante che entrambi abbiano una crescita a livello atletico prima di tutto”.
Come sta andando l’uscita dalla sua zona di comfort? C’è l’insegnamento di un suo vecchio maestro che la sta aiutando in questa fase? “Per zona di comfort intendo abitudini che ho acquisito negli anni, poi ti trovi per situazioni e caratteristiche a dover cercare cose diverse. Non è ad esempio usuale per me finire le partite con due centrocampisti come attaccanti come con la Lazio e col Nizza. Ma la situazione ora mi costringe a farlo e devo pensare anche a questo”.
Vista la fatica col Verona cambierà qualcosa? “La fatica non è fisica, magari è stata sulle motivazioni. Il derby ti toglie tante energie, il Verona aveva una reattività superiore, poi magari aver fatto gol subito può avere condizionato. Ma non ho mai pensato che è stato un problema fisico, anzi tra mercoledì e domenica c’era un giorno in più. Il problema è pensare ed entrare alla gara successiva, pensare all’avversario, magari pensi che il Verona sia meno ostico e invece è avversario difficilissimo. Questa è l’abitudine da acquisire soprattutto quando giochi ogni tre giorni e ci sono giocatori che giocano 11 mesi all’anno. Questo deve diventare la normalità, non qualcosa di eccezionale”.
Come procede l’inserimento di Ziolkowski e Ghilardi? “Dietro stiamo facendo molto bene. Diciannove giocatori della rosa hanno giocato almeno tre partite quindi c’è un buon turnover. Ora con Hermoso, Ndicka, Mancini e Celik hanno giocato di più. Ghilardi arriverà sicuramente, sono due ragazzi di prospettiva che faranno bene. In questo momento il rendimento della difesa è molto, ci sarà tempo anche per i ragazzi”.
Su Wesley. “Parliamo di un ragazzo di 22 anni, ha fatto oltre 30 partite di fila col Flamengo e invece ha ricominciato la stagione. Poi non era mai uscito dal Brasile. Ha dimostrato subito di avere un bel motore, poi ha margini tecnici e di inserimento. Sembra che stiamo qui da tanto, ma sono poche partite che giochiamo. Poi ha avuto anche qualche problema fisico, ma per età e per motore deve crescere e diventare un giocatore importante”.
Su Soulé e le poche alternative al suo posto. “Non penso mai a un problema fisico. L’unico problema di giocare con tanta frequenza sono gli infortuni, finora non ci è toccato. Giochiamo anche a temperature diverse, due volte alle 12.30 e una alle 15 con temperature alte. Ci può stare che in qualche partita ci siano degli accenni di crampi. Ma i ragazzi si sono allenati bene. Forse davanti abbiamo meno alternative con Dybala e Bailey fuori e questo ci costringe a utilizzare sempre gli stessi giocatori”.
Domani potrebbe giocare un centrocampista in più? “Sì, è una delle opzioni. Oggi prepareremo la partita. Abbiamo un paio di opzioni da adottare dall’inizio o in corso. Sono tutti avversari con cui non abbiamo avuto il parametro diretto, quindi prepareremo più di una cosa per cercare di fare bene domani”.
Koné dice che nessuno vive le partite come lei: come le vive? Contento sia rimasto? “Koné è un giocatore molto forte, lo sta dimostrando anche in questo inizio di campionato. Gioca anche con la Francia ed è un grande risultato. Ho una partecipazione molto forte, ogni partita è una storia a parte. Sono tutte partite molto difficili, anche se i risultati sono stati positivi li abbiamo dovuti sudare fino all’ultimo. È una mia caratteristica”.
Che immagine avete di Giroud? C’è un piano per arginarlo? “Il piano è non portarlo in area, anche se lui si muove bene ovunque. Due-tre anni fa col Milan ha fatto qualcosa di straordinario, come aveva fatto prima ma per quello scudetto è stato determinante. Anche oggi c’è una serie di giocatori che fino a qualche anno fa non erano più competitivi e invece ora sono protagonisti, la capacità di allenarsi gli ha allungato la carriera e rendono competitivi giocatori che fino a qualche anno fa si pensava non potessero giocare fino a questa età”.
A che punto è l’assimilazione dei suoi principi in questa Roma? “I principi sono una grande chiarezza, una grande partecipazione dei giocatori, che sono evoluti sul piano calcistico. Non ho avuto grandi difficoltà. Ora dovremo lavorare sui particolari, atteggiamenti e piccole cose. Abbiamo una predisposizione a stare in campo, poi sono i dettagli e le esperienze e ci porteranno ad avere maggiori risorse da mettere in campo”.
PIù importante la coppa o il campionato? “La domanda un po’ di tutti gli anni. Dico che è importante tutto, non si deve mai scartare qualcosa. Il campionato è fondamentale, l’Europa altrettanto e sarà così con la Coppa Italia. Abbiamo tre competizioni e dobbiamo affrontarle tutte con il tentativo di andare il più avanti possibile senza fare scelte”.
Sul Lille. “Guardo il campionato francese, quindi conosco il Lille e alcuni dei giocatori. Io sto bene, mi alleno bene e spero che saremo pronti per giovedì.
Cosa sta cambiando per te con Gasperini? Vuoi restare qui a lungo? “Spero di stare bene qui a Roma. Tutti i giocatori si sentono bene quando giocano. La differenza nella difesa è che mi piace giocare sul lato più offensivo. Sono qui per crescere, mi sento bene”.
Sei sempre il migliore in campo, c’è qualcosa che fai di specifico anche fuori dal campo? “Sul campo non gioco sempre bene, voi siete giornalisti quindi ci sono tante cose che non vedete come noi, tanti aspetti. Poi fuori dal campo lavoro un po’ di più, vado in palestra, poi sto molto a casa e non vedo molto fuori. Non ci sono segreti o qualcosa di speciale”.
Con Juric hai giocato anche al centro dei tre, hai lavorato lì anche con Gasperini? “Mi sento bene dove mi mette il mister, magari in allenamento cambiamo posizione, mi sento bene dove sto ora. Al centro si corre un po’ meno”.
Gasperini interviene: “L’ho provato a destra, ci gioca Hermoso ci può giocare anche lui (ride, ndr). Si corre di più al centro? Bisogna sempre correre, non è un problema”.
C’è l’alchimia giusta per arrivare in fondo alla competizione? “Per me è presto per parlare di vincere. Vediamo cosa succede domani, domani è tosta. Se vinciamo sarà più probabile qualificarci direttamente, ma è troppo presto per dirlo. Vediamo partita per partita”.
Che immagine avete di Giroud? C’è un piano per arginarlo? “Non abbiamo un piano specifico, ma lo conosciamo e sappiamo che è sempre pericoloso”.
Avete incassato solo due gol, di cui uno su rigore: quali sono le chiavi di questo successo difensivo? “Abbiamo degli attaccanti che difendono bene e questo ci aiuta a centrocampo e in difesa, poi abbiamo un ottimo portiere. Un buon inizio ma non basta”.
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