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Cristian Chivu: da bandiera dell’Inter alla vita di allenatore, la metamorfosi di un leader

Cristian Chivu, dalla lunga carriera all’Inter come giocatore, alla metamorfosi come allenatore: storia di un leader dentro e fuori dal campo 

Cristian Chivu: da bandiera dell’Inter alla vita di allenatore, la metamorfosi di un leader (Calciomercato.it)

La storia di Cristian Chivu inizia nel 1980 in Romania. Sin da bimbo capisce che la sua strada sarà quella del calcio e da subito cresce nelle giovanili del Resita. Prima gioca nell’Under19 e poi, a soli 17 anni viene chiamato dalla prima squadra. Resterà un anno solo, per poi effettuare il primo salto di qualità della sua avventura come giocatore.

Una storia costellata di trofei, soprattutto in Italia, dove ha vissuto gli anni più importanti della sua carriera. Nel nostro paese si è consacrato come calciatore, entrando nella storia dell’Inter e si è poi trasformato in un allenatore, ruolo che oggi ricopre sempre in Serie A, dove sta mostrando delle buone qualità per quella che è la nuova generazione di tecnici che avanza.

Chivu: Ajax e Roma e l’epopea Inter, storia del Triplete

Dopo anni di formazione ed esperienza, il difensore dall’animo duro si trasferisce all’Ajax. Trascorre 4 anni in Olanda, un’avventura che sarà fondamentale per affinare la sua tecnica e per permettergli di imparare un calcio figlio di una tradizione storica. Nel 2001/2002 sarà eletto calciatore dell’anno in Eredivisie e con i “Lancieri” vincerà un campionato, una coppa nazionale e una Supercoppa olandese.

Proprio l’esperienza all’Ajax lo porterà agli occhi di altri grandi club, tra cui la Roma. Proprio i giallorossi lo acquistano nell’estate del 2003 per ben 18 milioni di euro, non pochi per l’epoca. Una spesa importante, figlia di quei 13 gol e 7 assist in 142 presenze con gli olandesi. Anche nella capitale si dimostrerà un calciatore affidabilissimo, arrivando a collezionare 124 presenze con 6 reti e 4 assist.

Chivu: Ajax e Roma e l’epopea Inter, storia del Triplete (LaPresse) – Calciomercato.it

Non ripeterà mai più il numero di gol raggiunto in Olanda, ma sarà un limite solo in termini di bonus. Perché sul piano dei trofei il discorso cambia radicalmente dopo il suo passaggio dai giallorossi (una Coppa Italia vinta nel 2006/07) all’Inter.

In maglia nerazzurra gioca 169 partite, segna 3 gol, realizza 8 assist (suo record personale), ma soprattutto, vince qualsiasi cosa. La bacheca si riempie con 3 scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Mondiale per Club e la Champions League. Chivu è uno dei grandi protagonisti del Triplete dell’Inter nel 2010.

Il difensore rumeno, a quasi 30 anni esatti, gioca titolare anche la finalissima contro il Bayern Monaco. Nella stessa stagione, pochi mesi prima, subisce un trauma cranico violento che lo porterà ad un’operazione immediata, tanto da costringerlo ad indossare un caschetto protettivo che diventerà simbolico per il finale della sua carriera.

Il suo nome verrà per sempre scritto nella leggenda nerazzurra e il suo attaccamento alla maglia lo porterà, dopo un’annata difficile con una squalifica di 4 giornate per un pugno ad un difensore avversario, a ridursi lo stipendio. Si trasformerà da terzino a centrale di difesa, e diventando anche capitano per qualche partita. Dopo un infortunio al piede, nel marzo del 2014, a quasi 34 anni, decide di ritirarsi.

Il passaggio da allenatore e l’esperienza con il Parma

Chivu rimane qualche anno lontano dalla luce dei riflettori, limitandosi al ruolo di opinionista, fino a quando nel 2017 diventa un Match Analyst UEFA ufficiale. Un ruolo che ricopre per poco più di 1 anno, fino a quando la sua Inter non decide di richiamarlo. Dovrà seguire le Giovanili nerazzurre e lo farà per un’intera stagione.

Nel 2019 diventa a tutti gli effetti l’allenatore dell’Under17 interista e in 19 partite conquista una media punti 2.57 con appena 2 sconfitte, 2 pareggi e ben 15 vittorie. Questo risultato lo porta ad allenare l’Under18 l’anno dopo, arrivando a sfiorare la finale del torneo e fermandosi solo contro il Genoa in semifinale.

Il passaggio da allenatore e l’esperienza con il Parma (LaPresse9 – Calciomercato.it

Ma il primo titolo da allenatore arriverà al termine della stagione successiva, la 2021/22 alla guida della Primavera, che porta sul tetto d’Italia. Rimarrà alla guida della squadra fino al giugno del 2024, perdendo anche una finale di Supercoppa Italiana Primavera contro la Fiorentina nel 2023. Finiti i giusti stimoli, decide di salutare la sua Inter in estate.

La svolta arriva poi nel febbraio del 2025, quando è addirittura un club di Serie A a puntare su di lui: il Parma. La lunga gavetta nelle giovanili viene premiata con una squadra in lotta per salvarsi e l’ex difensore mostra a tutti subito la sua rinomata grinta, ottenendo 8 punti nelle prime 7 partite e fermando anche squadre come Fiorentina e la sua Inter. Chivu dovrà meritarsi la permanenza in Serie A come tecnico e questa sarà la sua grande occasione.

Chivu fuori dal campo: la laurea e l’amore per la famiglia

Lontano dal terreno di gioco dove è un sergente dal pugno duro, Chivu è un uomo acculturato. Si è laureato in scienze motorie e ha approfondito gli studi con un master in marketing. Pratica e segue tennis, così come il padel, per tenersi sempre in forma. Tra le altre passioni anche il football americano e il cavallo, con cui cammina nel tempo libero.

Sposato con la connazionale ed ex giornalista Adelina Elisei, ha due figlie, Anastasia e Natalia. L’amore per la sua famiglia lo ha salvato nei momenti bui e gli ha dato la forza per rialzarsi sempre, nonostante momenti non facili anche dentro il campo. Le donne della sua vita sono valse più di qualunque trofeo vinto e rappresentano il suo punto di riferimento nella vita quotidiana.

Claudio Mancini

Giornalista pubblicista abilitato allo svolgimento dell'attività giornalistica per stampa, web, radio e TV a partire dal 2018, con oltre 5 anni di esperienza nel settore presso testate online in qualità di caporedattore, conduttore, opinionista, telecronista e content creator. Nel corso della carriera ha sviluppato una solida conoscenza in ambito giornalistico, soprattutto in campo sportivo oltre a competenze in narrazione multimediale, gestione del social media, ricerca delle fonti e gestione delle dirette, proponendo uno stile narrativo deciso e riconoscibile.

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