Rigori fatali per l’eliminazione dall’Europa League. Mister Baroni è stato costretto a fare una scelta dopo la fine dei tempi supplementari
C’è grande delusione in casa Lazio per l’eliminazione ai calci di rigore ad opera del Bodo Glimt. Per la prima volta nella storia delle coppe europee, una formazione norvegese è riuscita ad approdare ad una semifinale: prossimo avversario il Tottenham.
Dopo il 2-0 rimediato in trasferta nella partita di andata dei quarti di finale di Europa League, i biancocelesti di Marco Baroni erano riusciti a ribaltare la situazione. Nel primo tempo il gol di Castellanos aveva riacceso le speranze, ma è stato necessario attendere i minuti di recupero della ripresa per trovare con Noslin la rete che ha portato la sfida ai tempi supplementari. Quando è arrivato il timbro di Dia, per i capitolini sembrava fatta. E invece ci ha pensato Helmersen a trovare il gol che ha prolungato ulteriormente la gara ai tiri di rigore. Lo stesso attaccante norvegese, nel frattempo, si era fatto espellere, lasciando il Bodo Glimt in dieci uomini. Il che, da regolamento, ha impattato proprio sulla ‘lotteria’ dagli undici metri.
Molti tifosi e addetti ai lavori sono rimasti sorpresi nel vedere che il quinto e decisivo rigore della Lazio, quello che poteva mandare la serie ad oltranza, è stato battuto da Castellanos. Vittima di crampi, l’attaccante argentino a fatica si reggeva in piedi.
Sui social si sprecano i commenti di chi avrebbe voluto vedere il Taty tirarlo per ultimissimo, anche dopo il portiere Mandas, viste le sue condizioni fisiche. In realtà il regolamento dava la possibilità a mister Baroni di escludere uno dei suoi calciatori dalla serie dei rigori per pareggiare il numero di giocatori in campo rispetto al Bodo Glimt restato in dieci. La Regola 10 prevede infatti che “se, al termine di una gara e prima o durante l’esecuzione dei tiri, una squadra ha un numero di calciatori maggiore di quello della squadra avversaria deve ridurre tale numero per eguagliarlo a quest’ultima e l’arbitro deve essere informato del nome e del numero di ciascun calciatore escluso. Ogni calciatore così escluso non potrà partecipare ai tiri”. La scelta è ricaduta su Manuel Lazzari, che infatti non era nemmeno a centrocampo con il resto dei compagni, ma in panchina insieme a chi era stato sostituito e chi non era proprio entrato.
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