Il momento è delicato in casa Juventus dopo la delusione in Supercoppa contro il Milan: il retroscena sulla panchina del tecnico bianconero
Tempi duri alla Juventus per Thiago Motta, sul banco degli imputati insieme al Dt Giuntoli dopo la batosta in Supercoppa con l’eliminazione in Arabia Saudita per mano del Milan.
La ‘Vecchia Signora’ sta deludendo e il progetto con l’allenatore italo-brasiliano non riesce a decollare. L’ambiente bianconero è in subbuglio e la tifoseria non ha nascosto il proprio malumore per i risultati finora sotto le attese rispetto alle premesse di inizio stagione. Motta al momento non rischia e ha sempre la totale fiducia della Juve, anche se dirigenza della Continassa si aspetta una scossa nel prossimo ciclo di partite – non banali – che attendono Locatelli e compagni in questo mese di gennaio.
Tony Damascelli, che da diversi anni segue da vicino le vicende in casa bianconera, svela un retroscena sulla panchina della Juventus: “L’esonero poteva anche esserci se Conceicao non avesse firmato per il Milan. Conceicao era l’alternativa dell’attuale tecnico già questa estate, poi hanno preferito puntare su Motta – spiega il giornalista a nel corso della trasmissione ’90° del Lunedì’ in onda su Rai 2 – La Juventus e l’allenatore si giocano tutto nelle prossime partite, una dietro l’altra: prima il derby di sabato con il Torino, successivamente sempre in campionato ci saranno gli scontri con Atalanta, Milan e Napoli, mentre in Champions avranno le due sfide contro Bruges fuori e Benfica. Questi appuntamenti secondo me sono la chiave per Motta”.
Damascelli prosegue nella sua analisi su Thiago Motta: “Dopo aver visto le partite e parlato con alcuni ex calciatori ritengo che lui sia un buon allenatore di categoria, soprattutto adatto al settore giovanile“.
Il giornalista aggiunge: “La sua mentalità è quella, non fa giocare Yildiz e lo mette in campo solo dopo l’infortunio di Conceicao. Mette titolare Mbangula che è il migliore, ma lo toglie. È in difficoltà nel risultato contro il Milan e sostituisce Vlahovic, mentre a Lecce chissà per quale motivo ha fatto giocare un ragazzino come Pugno. Thiago Motta è uno che cambia continuamente e come nei settori giovanili fa degli esperimenti”.
Damascelli rincara la dose e conclude: “Questa squadra non ha un’identità e continua a cambiare. Poi c’è la storia degli infortunati, con Milik che si è infortunato di nuovo e Conceicao che si fa male durante il riscaldamento prima della partita contro il Milan. Nessuno poi parla del preparatore atletico, che Motta si è portato dietro da Parigi”.
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