L’attaccante del Napoli ha siglato un nuovo contratto lo scorso dicembre, ma rimane tra i nomi caldi sul mercato
Vi erano davvero pochi dubbi intorno alla permanenza di Victor Osimhen in questo mercato di gennaio. Non tanto per il rinnovo siglato ufficialmente con il Napoli lo scorso dicembre, quanto perché un attaccante dalla sua cifra tecnica difficilmente si sarebbe mosso in un mercato indecifrabile come quello invernale. Senza dimenticare, inoltre, che il nigeriano è in questo momento concentrato esclusivamente sull’impegno in Coppa d’Africa.
Un torneo che ha visto la sua Nigeria ottenere il pass per i quarti di finale, dove se la dovrà vedere con una temibilissima Angola. Di Coppa d’Africa e del futuro di Osimhen si è discusso con Malù Mpasinkatu dall’affollatissimo Hotel Sheraton di Milano, in diretta su TV Play.
Iniziando dal centravanti del Napoli, il noto dirigente ha fatto i nomi di due club inglesi come possibile destinazione per la prossima estate: “Su Osimhen si parla di un futuro al Chelsea o al Newcastle. La Premier League è una prima scelta. Deve fare bene questa Coppa d’Africa. Ora ha una partita difficilissima contro l’Angola, altra sorpresa della competizione. Ma aiuta perché è importante essere protagonisti della Coppa d’Africa”.
Va ricordato che il Napoli, con l’ultimo rinnovo di Osimhen, ha stabilito una clausola rescissoria da 130 milioni di euro, cifra alla portata di certi club della Premier.
Tornando all’impegno in Coppa d’Africa, Mpasinkatu ha invece avvisato il nigeriano in vista della prossima gara con l’Angola, elogiando il livello raggiunto da numerose selezioni: “Se Osimhen non gioca da Osimhen, pallone d’oro in carica, fa una brutta figura. L’Angola ha un tridente che fa paura. Zito Luvumbo non gioca titolare in Angola, perché il suo ct preferisce il trio offensivo composto da Gilberto, Mabululo e Gelson. Zito può entrare a gara in corso, con i suoi strappi, ma non è titolare. E questo fa capire come si sia alzato il livello del calcio africano. E basti pensare a Cheddira del Frosinone, fuori per scelta tecnica. Non basta giocare in Italia per sentirsi titolare. Se non arrivi al top, rischi di restare fuori”.
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