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Lo sfogo di Baggio: “Un tradimento, una cosa vergognosa”

Roberto Baggio torna a parlare del suo rapporto con la Nazionale: è ancora forte la delusione per la mancata convocazione nel 2002

Sono passati oltre vent’anni dai Mondiali del 2002 ma per Roberto Baggio è ancora forte la delusione per la mancata convocazione da parte dell’allora ct azzurro Giovanni Trapattoni.

Roberto Baggio (LaPresse) – Calciomercato.it

Ventuno anni dopo la mancata presenza in Corea e Giappone, Roberto Baggio è tornato a parlare della decisione di Giovanni Trapattoni. L’allora ct azzurro, infatti, decise di non convocare il Divin Codino per i Mondiali in Asia nonostante il recupero lampo dalla rottura del legamento crociato anteriore il 4 febbraio. Il 21 aprile, dopo meno di due mesi, Baggio tornò in campo realizzando tre gol in due partite con la maglia del Brescia. Una recupero che non gli valse la chiamata da parte del commissario tecnico Giovanni Trapattoni.

Una decisione, quella dell’allora ct della Nazionale italiana, che lasciò perplessi i tifosi e gli sportivi italiani. E nonostante siano passati ventuno anni da quella decisione, Roberto Baggio non dimentica la delusione: “Fu una cosa vergognosa che per mille motivi difficilmente passerà” ha dichiarato in una intervista rilasciata a Esquire.

Roberto Baggio e i Mondiali del 2002: lo sfogo del Divin Codino

Nell’intervista Baggio ha sottolineato“Penso solo che sarei dovuto andare anche con una gamba sola, per quello che avevo rappresentato”. L’ex Fiorentina e Juventus ha ricordato che aveva “fatto tre Mondiali in un certo modo, quello sarebbe stato il quarto, la storia doveva finire così”.

Roberto Baggio (LaPresse) – Calciomercato.it

Baggio parla di un vero e proprio “tradimento”. Inoltre, è convinto del fatto che con la sua presenza in azzurro “tutto il Giappone avrebbe fatto il tifo per noi!”. Poi il ricordo di quel calvario che lo vide tornare dall’infortunio “per le ultime tre partite in condizioni incredibili, ricordo i test che feci a Bologna. Infatti in 3 partite segnai 3 gol, in generale in quel campionato 11 gol in 11 partite. Soprattutto mancava più di un mese all’inizio del Mondiale, potevano portarmi in ritiro e dopo valutare le condizioni. Invece, va beh…”.

Paolo Siotto

Classe ’93 e giornalista pubblicista dal 2015. Dal calcio alla cronaca, sempre seguendo il filo diretto dell’informazione.

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