Tutto il nervosismo di Immobile, che è rimasto anche stasera a digiuno: la reazione al momento del cambio è eloquente
Non è un bel periodo per Ciro Immobile. Su questo non c’è timore di smentita, tra una stagione travagliatissima e ovviamente l’episodio dell’incidente stradale. Il capitano della Lazio è rimasto con costanza preoccupante ai box, non è mai riuscito ad allenarsi con continuità, a giocare senza problemi. Quest’anno ha segnato 12 gol in 32 partite, 10 in 25 di campionato.
Numeri che sarebbero pure buoni per un attaccante normale, ma non per lui. Soprattutto ha segnato appena un gol nelle ultime dieci partite, un digiuno a cui nessuno è abituato. Figuriamoci lui. Le condizioni fisiche sono ancora approssimative, per questo ha bisogno anche di segnare per riprendere fiducia. È fondamentale. La sofferenza c’è, si è palesata tutta al momento del cambio al 68′ del match col Sassuolo. Ha fatto spazio a Pedro, ha raccolto l’applauso dello stadio ed era tutto normale. Poi, quando si è seduto in panchina ha sferrato una serie di cazzotti al vetro, accompagnando con una frase urlata dalla rabbia. Lo voleva questo gol, lo aveva trovato stasera ma gli è stato subito annullato. Poi invece il Var glielo ha restituito prima di toglierlo nuovamente, tra l’altro per un suo iniziale fuorigioco. Un qualcosa che ovviamente alimenta la frustrazione di Immobile. Ma i segnali in campo sono stati incoraggianti, il capitano della Lazio dovrà ripartire da qui.
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