L’ex dirigente dei rossoneri, oggi alla Cremonese, arriva a San Siro: riviviamo i più grandi acquisti messi a segno
Sarà una serata speciale quella che si appresta a vivere Ariedo Braida. Lo storico dirigente sportivo del Milan, oggi Consulente strategico della Cremonese, sarà a San Siro. Sarà ospite, in quello che è stato il suo stadio, davvero per una vita.
Tornerà da avversario ma siamo certi, che un po’ il suo cuore, come quello di Adriano Galliani, batte forte per il Diavolo. Dimenticare 28 anni di Milan, d’altronde, è davvero impossibile. Braida è stato per anni la spalla di Galliani: dal 1986 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Direttore generale, prima di diventare Direttore sportivo fino al 2013.
Una vita, dunque, segnata dal rossonero, una vita fatta di grandissimi colpi di calciomercato, che hanno scritto la storia del Milan di Silvio Berlusconi. E’ vero che in quegli anni è stato soprattutto Adriano Galliani l’uomo simbolo del mercato del Diavolo, ma il merito di aver costruito una squadra vincente, va certamente, almeno, condiviso.
La sua avventura al Milan ebbe inizio alla grande. L’arrivo del trio olandese, d’altronde, porta la sua firma: così Braida è passato alla storia per aver acquistato Marco van Basten nel 1987.
Fu un vero e proprio blitz quello che servì per battere la concorrenza della Fiorentina e prendere uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio per solo 1,8 miliardi di lire. Quello fu inoltre l’anno di Ruud Gullit, prelevato dal Psv Eindhoven. Qualche mese dopo, poi, toccò a Franck Rijkaard, definito dallo stesso Briada l’affare più complicato. Il calciatore era di proprietà dello Sporting e i tifosi portoghesi erano totalmente contrari alla sua partenza. Servì così mettere il contratto nelle mutande per tenerlo al sicuro, rivelò Braida in un’intervista di qualche anno fa al Corriere della Sera.
Ma i colpi sensazionali che rimarranno impressi nella mente di ogni tifoso rossonero sono davvero tanti: nel 1991 Braida prese Zvonimir Boban, battendo la concorrenza del Bayern Monaco. Qualche anno dopo, con l’addio al calcio di van Basten, serviva mettere le mani su un attaccante che non lo facesse rimpiangere. Missione praticamente impossibile, ma non per Braida che decise di acquistare George Weah. E’ il 1995 quando la pantera nera della Liberia sbarca in Italia, dal Psg per 11 miliardi. Ci metterà davvero pochissimo a far innamorare tutti, dentro e fuori dal campo.
Con Weah prosegue la tradizione del Pallone d’Oro, che ha vissuto il suo momento più florido con l’era degli olandesi. Pallone d’Oro conquistato successivamente anche da Andrij Shevchenko, altro super colpo, voluto fortemente da Braida. Servirono ben 41 miliardi di lire per acquistarlo dalla Dinamo Kiev e soffiarlo alla concorrenza di Real Madrid e Barcellona.
L’affare più grande, però, è verosimilmente Ricardo Kakà . Un brasiliano timido e sconosciuto, acquistato per soli 8 milioni di euro, dal San Paolo. Servì un altro blitz per battere la Juve dopo la segnalazione da parte di Leonardo. Anche il 22 conquistò il Pallone d’Oro, diventando l’ultimo giocatore scelto da Braida a farlo. E’ giusto però sottolineare anche qualche colpo a vuoto, come il trio degli olandesi, Reiziger, Bogarde e Kluivert, o la decisione di puntare su Dugarry anziché su Zidane. Peccati veniali in una carriera davvero fantastica, che stasera merita di essere ricordata.
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