Giovanni Invernizzi, ex calciatore della Sampdoria e oggi responsabile del settore giovanile dei blucerchiati, ha voluto ricordare Gianluca Vialli ai nostri microfoni
Un viaggio bellissimo quello che abbiamo fatto nei luoghi di Gianluca Vialli, quei luoghi dove Luca e i suoi compagni di squadra hanno reso grande la Sampdoria e Genova in Italia ed in Europa facendola diventare un fenomeno di culto per tutti gli amanti del calcio.
Fra i protagonisti di quella formidabile squadra non si può dimenticare il nome di Giovanni Invernizzi, centrocampista già ai tempi modernissimo per stile di gioco e caratteristiche, che ha avuto un ruolo fondamentale nella vittoria dello scudetto 90-91 a partire dalla prima giornata di quel campionato, nella quale fu match winner con un bellissimo gol dalla distanza che stese il Cesena. Lo abbiamo intervistato per voi.
Perché Bogliasco è così importante Giovanni?
“Perché identifica in maniera assoluta quella che era la casa dei calciatori del tempo, in maniera particolare di quelli come Gianluca, lui arrivava da Cremona, io poco dopo di lui e fin da subito ha dato ancor più lustro a questa casa qua”.
Un ambiente speciale…
“Era un posto dove si stava tutti bene, dove venivano i tifosi e ti confondevi con loro, si stava benissimo”.
Proseguendo nell’intervista abbiamo chiesto ad Invernizzi ciò che più gli interessa attualmente, ovvero la sua mansione, i giovani e giovanissimi e i segreti di quella Sampdoria di Mantovani che tanto ha fatto sognare i tifosi blucerchiati.
Come è cambiato il calcio oggi?
“Non è giusto dire che era meglio una volta, bisogna essere coerenti e stare al passo con i tempi e vivere il quotidiano in base a ciò che si ha, c’erano forse meno diversivi, c’era più passione, più attenzione, un gioco che diventava un lavoro. Ora il gioco si è un po’ perso e perdendolo se ne vanno anche quelle sfaccettature belle”.
Qual è stato il segreto delle grandi vittorie di quella Sampdoria?
“Qua abbiamo vinto perché un grande presidente ha voluto programmare quello che per lui poteva essere realizzabile, a differenza di chi pensava fosse tutto irrealizzabile. Credere in un progetto, mettere assieme le componenti, tutto questo ha fatto modo che venisse fuori un’alchimia che rimarrà nella storia di questa società”.
Estratto dallo Speciale “Una splendida giornata” di Stefano Benzi, Giorgio Trobbiani e Riccardo Meloni.
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